È stata raggiunta ieri al ministero del Lavoro un’ipotesi di accordo sulla cassa integrazione straordinaria per ristrutturazione alla Scm Group di Rimini, azienda leader mondiale della produzione di macchine per il legno con 1.800 dipendenti concentrati principalmente nelle sedi di Rimini, Pesaro e Vicenza. Il gruppo controlla in realtà una trentina di aziende tra Emilia Romagna, Marche, Veneto, Lombardia, Toscana per circa 3.800 addetti. L’intesa arriva dopo la mobilitazione che i lavoratori degli stabilimenti di Rimini hanno messo in campo nei giorni scorsi contro l’accordo separato.
La soddisfazione del segretario generale della Fiom Emilia Romagna, Gianni Scaltriti: “È un'ipotesi di accordo che la nostra delegazione ha valutato positivamente perché coerente con il mandato che le assemblee dei lavoratori di tutti gli stabilimenti ci avevano dato al fin dal settembre scorso. Nei prossimi giorni si effettuerà la consultazione tramite assemblee e referendum”. Scarliti spiega poi i termini dell’accordo, che definisce “un risultato importante” e che prevede l’utilizzo della cigs per riorganizzazione per 24 mesi.
“L’accordo - precisa il sindacalista - fissa i criteri per l’individuazione dei lavoratori da sospendere e le modalità di utilizzo della cassa con un rispetto importante delle esigenze personali (volontarietà) in riferimento all’utilizzo della cigs senza rotazione per massimo 350 addetti, della rotazione mensile per altri 360 e per la riduzione d’orario (16 ore) per tutti i restanti lavoratori, introducendo obblighi di informazione preventiva a fronte di cambiamenti dei programmi aziendali. Inoltre contiene forme di confronto periodico sullo sviluppo del piano industriale, sul consolidamento di tutti i siti produttivi, sui processi di riqualificazione professionale con particolare riferimento all’andamento occupazionale, e misure di sostegno al reddito (110 euro mensili a coloro che non ruotano) aggiuntive al trattamento di cigs. È stato battuto chi ha puntato sulla divisione tra Territori e sull’isolamento della Fiom”.
“Naturalmente - conclude Scaltriti - è stato decisivo il ruolo svolto dalle Fiom territoriali, dai delegati, dalle lavoratrici e dai lavoratori del gruppo: la loro tenuta anche nei momenti meno semplici di fronte al tentativo sempre presente, fin dall’aprile dell’anno scorso, di separare i cassintegrati dagli altri lavoratori. Importante è stato anche il ruolo svolto dagli enti locali. In tal quadro la Regione Veneto si è distinta per un intervento tardivo, che ha finito per puntare alla separazione tra i vari siti. Gli enti locali emiliano romagnoli e marchigiani invece hanno avuto un atteggiamento diverso”. In particolare la Regione Emilia Romagna “ha seguito fin da subito la vicenda svolgendo un ruolo attivo e positivo sia in sede ministeriale che in sede regionale. Fino all’ultimo, quando qualche giorno fa, non ha accettato di vedere svuotato e privato di ogni significato l’incontro da lei promosso tra le parti, annullandolo”.
Scm Group (Rimini), accordo al ministero su cigs
15 gennaio 2010 • 00:00