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"Al Cantiere navale di Palermo si sta vivendo una situazione paradossale. Fincantieri ha un portafoglio commesse da ora ai prossimi 10 anni, ma da noi non arriva quel lavoro che è necessario per permettere la crescita e la piena utilizzazione delle maestranze dirette e di tutto l'indotto. Non possiamo permettere che Palermo sia non soltanto periferica ma marginale". A dirlo, sotto il palco allestito a piazza Verdi, a Palermo, nella giornata dello sciopero regionale unitario dei metalmeccanici, è il segretario della Cgil Palermo Enzo Campo.
In piazza, oltre ai lavoratori dei Cantieri navali di Palermo e dell'indotto, i lavoratori della St microelettronics di Catania, i metalmeccnici delle manutenzioni del petrolchimico di Priolo, della raffinerie di Messina e Gela, della Blutec, i lavoratori ex Keller ed ex Ansaldo Breda e tutto il popolo dell'ex indotto Fiat e cantieri Navali che ha terminato gli ammortizzatori sociali. "Il rinnovo dei contratti di lavoro è fondamentale - aggiunge Campo - In Sicilia abbiamo pochi metalmeccanici e quei pochi che ci sono rischiano di non avere un futuro, una prospettiva occupazionale. Il contratto è condizione necessaria ma non sufficiente: c'è anche il tema del lavoro che non va sottovalutato".