Adesione oltre il 90% allo sciopero indetto da Filt, Fit, UilTrasporti e Ugl negli scali aeroportuali di Firenze e Pisa, contro il piano di riorganizzazione proposto dall’azienda, che prevede la cessione delle attività di handling (personale di check in, biglietterie, rampe, scalo) e, su Pisa, anche degli addetti alla sicurezza, attualmente svolte da 800 lavoratori diretti della società.
“L’adesione allo sciopero è stata massiccia, a conferma di quanto questo problema sia sentito dai lavoratori – dicono le sigle dei trasporti –. Ora, l’auspicio, alla luce di questo risultato, è che ci sia una ripresa immediata della trattativa per i due scali, Firenze e Pisa, e che da parte dell’azienda ci sia un’apertura vera al confronto e quella chiarezza sulle intenzioni, che finora sono mancate”.
“Il piano dell’azienda è piuttosto nebuloso, per quanto riguarda la vendita dell’handling – hanno spiegato stamani in una conferenza stampa, a Firenze, Monica Santucci (Filt), Franco Fratini (Fit), Roberta Pucci (Uiltrasporti) ed Ennio Meschini (Ugl) –. Ad oggi, non abbiamo ricevuto sufficienti garanzie occupazionali e salariali, né al tavolo aziendale né in quello in Prefettura. La normativa Ue, che Toscana Aeroporti adduce come giustificazione per la riorganizzazione, impone la separazione amministrativa con le società che svolgono tali attività, ma non vieta che queste restino in capo a un'azienda, sana, in crescita e continua a fare utili: è giusto che faccia il massimo sforzo per la tutela del proprio personale”.
“A Enac – hanno aggiunto i sindacalisti – invece, chiediamo regole chiare circa la regolamentazione e la limitazione di nuovi ‘handlers’ negli scali toscani, per evitare il fenomeno accaduto in altri aeroporti italiani di deregolamentazione e dumping sociale. Esternalizzare poi le attività di security su Pisa comporterebbe non solo esuberi di personale, ma anche problemi organizzativi e di sicurezza. Cedere questa attività sarebbe un errore gravissimo”.