I sindacati della comunicaizone rispondono alla commissione di Vigilanza sul caso dello sciopero dei lavoratori Rai. “La violazione dell’intervallo tra azioni di sciopero – si legge in una nota unitaria dei sindacati di categoria Slc-Cgil, Uilcom-Uil, Ugl Telecomunicazioni, Snater, Libersind Conf.sal. - sussiste solo se i due scioperi ravvicinati ricevano una adesione tale  da  oggettivamente compromettere la continuità dei servizi pubblici. Solo una volta effettuati gli scioperi la Commissione potrà valutarne gli effetti ed eventualmente iniziare la procedura di valutazione. Strumentalizzando l’intervento della Commissione di garanzia in molti hanno emesso la sentenza senza attendere l’esito del processo.”

“Ci spiace – continua la nota - deludere chi prova a fare della vicenda Rai una operazione mediatica "buttando in caciara" la protesta di chi sta provando a difendere servizio pubblico e posti di lavoro, ma l'11 giugno a scioperare non saranno i "mezzibusti sediziosi", guidati da un insieme variegato di sindacati corporativi, pronti a difendere "privilegi" mentre l'Italia tutta è chiamata a fare ancora sacrifici. A scioperare saranno coloro che da sempre e prima di tutti hanno denunciato sprechi e privilegi perché non é assolutamente l'idea di fare la nostra parte che ci preoccupa. L’abbiamo già fatto in passato, contribuendo al risanamento del bilancio Rai e siamo pronti ancora oggi.”

“A scioperare saranno i precari che non verranno più stabilizzati e i lavoratori che vedono il loro posto in pericolo insieme a coloro che credono ancora che il servizio pubblico sia un bene comune, che va liberato dalle ingerenze e dalle invasioni della politica – concludono i sindacati - . Non i supermanager, che non vedranno tagliato il loro stipendio, né le mega consulenze esterne, né gli appalti.”