I metalmeccanici fiorentini hanno incrociato le braccia dalle 8 alle 12 di questa mattina per chiedere il rinnovo del contratto nazionale di lavoro Federmeccanica. Durante lo sciopero si sono tenuti presidi davanti ad alcune aziende della provincia mentre nel capoluogo i lavoratori si sono riuniti sotto la Prefettura. La mobilitazione unitaria ha visto un'adesione media allo sciopero del 75%, in particolare sono rimasti fuori oltre il 75% dei lavoratori del Nuovo Pignone, il 70% di Finmeccanica e oltre l'80% in Esaote ed Ocem.
Alle 10.30 una delegazione composta dalle segreterie di Fim-Cisl Fiom-Cgil, Uilm-Uil, il segretario nazionale Fim Nicola Alberta, il segretario generale Fiom Maurizio Landini ed alcuni delegati ha incontrato le istituzioni locali per informarle su quanto sta accadendo nel settore metalmeccanico, a partire dalla vertenza aperta da oltre sette mesi con Federmeccanica per il nuovo contratto nazionale di lavoro. La trattativa, finora, non ha permesso di sbloccare la situazione, che vede gli imprenditori fermi su una proposta avanzata a dicembre 2015 e che le organizzazioni sindacali giudicano inaccettabile, in quanto esclude il 95% dei metalmeccanici dagli aumenti salariali del contratto nazionale, incrementa gli orari di lavoro, lascia al di fuori di diritti e tutele le nuove forme di lavoro e i lavoratori degli appalti.
All'incontro è intervenuto per la Regione Toscana il Consigliere del Presidente al Lavoro Gianfranco Simoncini, mentre per i 42 comuni della Città Metropolitana di Firenze erano presenti Sindaci e assessori di Firenze, Calenzano, Sesto Fiorentino, Scandicci, Figline e Incisa, San Casciano, Borgo San Lorenzo, Greve in Chianti, Tavarnelle in Val di Pesa e Barberino Val d'Elsa.
I sindacati hanno ringraziato la Regione e le dieci amministrazioni comunali presenti che, anche per il peso della categoria, hanno condiviso le preoccupazioni ed espresso l'auspicio di un rapido superamento della fase di stallo in cui verte la trattativa.
“Con oggi siamo a sedici ore di sciopero effettuate negli ultimi tre mesi - hanno dichiarato i segretari generali di Fim, Fiom e Uilm territoriali Alessandro Beccastrini, Daniele Calosi e Davide Materazzi, avvertendo che - se Federmeccanica non cambierà idea siamo pronti ad andare avanti rafforzando le iniziative di mobilitazione e lotta.”