Sindacati soddisfatti per l’esito dello sciopero generale di 4 ore, in programma oggi nelle Marche dove si sono svolte manifestazioni in ogni provincia alle quali hanno partecipato lavoratori, pensionati, studenti e disoccupati.
Nella provincia di Ancona, la manifestazione si è svolta a Fabriano, una delle aree più colpite dalla crisi: un corteo è partito da piazzale Matteotti e, percorrendo viale Dante, ha raggiunto il Palaguerrieri. Un percorso modificato a causa del maltempo.
Al corteo hanno partecipato oltre 2mila persone, tante le aziende presenti tra queste Fileni, Api, Cnh Jesi, Manifattura Tabacchi, Bagherra, Acraf Angelini, Tnt. E ancora, Indesit, lavoratori dell’Antonio Merloni in amministrazione straordinaria, Elica, Ghergo, Thermowatt e la Cooperlat, Best.
A Pesaro, la manifestazione si è svolta con un corteo partito da piazzale Matteotti e si è snodato per le vie del centro: circa 1500 persone hanno partecipato. Al termine della manifestazione, le segreterie di Cgil, Cisl e Uil hanno incontrato i parlamentari del territorio. A Fermo, la manifestazione si è svolta a piazzale Azzolino alla presenza di circa 300 persone: vari gli interventi tra cui pensionati e pubblici dipendenti.
A Macerata, la manifestazione si è svolta presso il cinema Italia, presenti circa 700 persone.
Ad Ascoli Piceno, infine, la manifestazione si terrà nel pomeriggio, alle ore 17, e sarà un presidio presso piazza Simonetti: previsto un afflusso di circa 300 persone.
“Siamo soddisfatti per la giornata di mobilitazione – dichiara Roberto Ghiselli, segretario generale Cgil Marche -: dalle piazze è emersa la contrarietà verso la manovra del Governo. E’ importante, ora, che Governo e Parlamento recepiscano questa volontà di una nuova politica basata sul sostegno all’occupazione e allo sviluppo, su una maggiore equità fiscale, a partire dai lavoratori dipendenti e dai pensionati che pagano in modo sproporzionato le tasse rispetto alle altre categorie sociali. Occorre modificare al più presto la legge di stabilità”. Per Stefano Mastrovincenzo, segretario generale Cisl Marche, “questa è l’ultima chiamata: non si può attendere! La tenuta economica e psicologica delle famiglie e delle comunità territoriali è sfibrata da anni di difficoltà, di calo della produzione, dell’occupazione, del reddito. I risparmi sono intaccati, i consumi scendono. Di fronte ad una politica incentrata su se stessa, servono segni chiari e concreti che diano una speranza al cambiamento.Chiediamo al governo e alle istituzioni locali atti di equità e giustizia sociale: meno tasse per lavoratori dipendenti e pensionati, anche per le imprese che investono e creano lavoro. Stanare gli evasori, tassare di più le grandi rendite finanziarie e immobiliari, tagliare gli sprechi nella spesa pubblica, riordinare le istituzioni e le aziende dei servizi pubblici locali. La misura è colma, bisogna cambiare la legge di stabilità”.
Per Graziano Fioretti, segretario generale Uil Marche, “la partecipazione dei lavoratori allo sciopero e alle manifestazioni è la conferma della convinzione di tutti della necessità di modificare questa legge di stabilità, in maniera da consentire un alleggerimento della pressione fiscale e quindi il rilancio dei consumi. Anche la Regione Marche dovrà fare la sua parte, semplificando il modello istituzionale, favorendo l’accorpamento dei comuni e riducendo il numero di società a partecipazione pubblica”.
Sciopero:Marche, sindacati soddisfatti
15 novembre 2013 • 00:00