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Alta adesione allo sciopero e grande partecipazione ai due presìdi di Massa Lombarda (Ravenna) e Pontedera (Pisa). Questo il risultato dello stop nazionale di oggi (venerdì 13 luglio) dei dipendenti della Lidl indetto dalla Filcams Cgil per rivendicare migliori condizioni di lavoro e un contratto integrativo che realmente garantisca diritti e tutele per i lavoratori. “Circa 600 punti vendita, più di 14 mila dipendenti su tutto il territorio nazionale, Lidl è una catena discount in salute, che, pur in presenza di un andamento e di risultati economici estremamente positivi, vuole continuare a risparmiare sul costo del lavoro”, spiega il sindacato del commercio della Cgil. In Toscana (che conta 33 punti vendita e circa 700 addetti) si registra un'importante adesione allo sciopero, testimoniata anche dalla partecipazione di oltre 300 lavoratrici e lavoratori al presidio regionale di Pontedera.
“Il 6 marzo scorso è stato siglato il contratto integrativo aziendale senza la nostra firma, perché abbiamo valutato peggiorativi i contenuti dell’accordo", spiega la Filcams: "A giugno, a causa delle rigidità mantenute dall’azienda rispetto alle richieste avanzate dalla categoria, è fallito anche un ulteriore tentativo di confronto. Il nuovo contratto, nonostante i tanti proclami, non solo non introduce miglioramenti per i lavoratori, ma arriva addirittura a definire una serie di trattamenti di peggior favore rispetto a quanto previsto prima della sottoscrizione”.
Entrando nel dettaglio del contratto del marzo scorso, il sindacato Cgil ricorda che le priorità poste dalla Filcams erano “Il superamento di un regime di flessibilità incontrollata per i lavoratori part time, introdotto dal nuovo contratto integrativo aziendale, in deroga al contratto collettivo nazionale di lavoro; l’inserimento di una disciplina relativa al consolidamento degli orari di lavoro; la definizione di un sistema di incentivazione variabile; la regolamentazione sostenibile del lavoro domenicale. Tutte priorità su cui non vi è stata alcuna disponibilità concreta da parte della multinazionale tedesca”.