"La partecipazione dei lavoratori del comparto igiene ambientale allo sciopero unitario di oggi contro l'art. 15 del decreto Ronchi, che privatizza i servizi pubblici locali, è stata straordinaria e generalizzata. Una risposta energica e partecipata a chi, negando l'evidenza al paese, sta svendendo il nostro welfare e la nostra salute". E' quanto afferma in una nota il segretario generale della Fp-Cgil Carlo Podda.

Podda sottolinea che "il settore dei rifiuti, l'altro grande servizio di pubblica utilità travolto da questa riforma, ma particolarmente sottovalutato in questi giorni, è divenuto, soprattutto nel Sud Italia, un grande business per le mafie. Gli ultimi fatti di cronaca, dal caso Cosentino alle vicende dell'Amia di Palermo, ci insegnano che esiste un perverso rapporto tra politica, amministrazione pubblica, ed il ciclo dei rifiuti. Nel caso Cosentino, ad esempio, il mercato dei rifiuti è al centro delle accuse, accuse che se confermate, disegnerebbero uno scenario torpido di collusione tra politica e affari".

"In un tale clima di infiltrazioni
, di incursioni delle mafie nella vita dello Stato - continua il segretario Fp - destrutturare settori sensibili, indebolendo il ruolo del controllo pubblico, non farà altro che alimentare questo circolo vizioso di 'affari e monnezza'. I lavoratori lo hanno capito, ed hanno aderito in massa a questo sciopero. I dati di adesione, di seguito riportati, chiedono al Sindacato di andare avanti in questa grande battaglia".

Questi i dati di adesione comunicati dalla Fp Cgl: Lombardia 80%, Milano 80%; Campania 90%, Napoli 100%; Toscana 85% con punte del 100% a Firenze e Livorno; Lazio 70% con punte del 100% a Civitavecchia e nella Provincia di Roma; Puglia 80%; Genova 100%, Veneto 85%, Venezia 90%; Sardegna 70% con punte con Alghero e Sassari al 100%, Cagliari 60%; Emilia Romagna 85%; Marche 90%; Abruzzo al 75%; Sicilia al 70 con punte del 100% a Messina; Piemonte e Torino 85%.


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