"L’accordo separato nel terziario rappresenta un ulteriore pesante colpo ai diritti, al contratto nazionale, alla libertà delle lavoratrici e dei lavoratori". Lo afferma in una nota il coordinatore nazionale dell’area programmatica ‘La Cgil che Vogliamo’, Gianni Rinaldini.
"Dopo gli accordi separati dei metalmeccanici e dei lavoratori pubblici - aggiunge -,a questo punto, la maggioranza dei lavoratori dipendenti nel nostro paese vive in uno stato di devastazione contrattuale. Confindustria, Confcommercio, piegate al modello Marchionne, in accordo col governo si adoperano strategicamente per il sostanziale annullamento del Contratto nazionale e l’isolamento della Cgil".
Il tutto, prosegue il sindacalista, "in un contesto di allarmante deterioramento del quadro economico politico e sociale del paese, in cui crescono disuguaglianze sociali e precarietà mentre si riducono spazi democratici e diritti costituzionali”.
La Cgil, continua Rinaldini, “deve prendere atto della realtà,senza attestarsi su ulteriori e gravi temporeggiamenti: alla decisione del Direttivo di proclamare lo sciopero generale deve seguire la definizione certa, in capo alla segreteria,di modalità e data dello stesso. Data che - conclude - deve essere necessariamente ravvicinata per unificare le decisioni di lotta già dichiarate dai sindacati dei lavoratori pubblici e della scuola".
Sciopero generale: minoranza Cgil, fissare subito data
1 marzo 2011 • 00:00