Quasi diecimila presenze in piazza a Trieste, oltre 3.000 tra Udine e Pordenone, e percentuali di adesione medie del 70% nelle fabbriche e negli altri posti di lavoro pubblici e privati. La partecipazione allo sciopero di oggi sta superando le stesse attese di Cgil e Uil del Friuli Venezia Giulia, a testimonianza, secondo i segretari regionali Franco Belci e Giacinto Menis, non solo del crescente livello di preoccupazione per il perdurare della crisi, ma anche di una diffusa contrarietà alle politiche messe in atto da questo Governo. «Che deve scegliere – queste le parole di Belci – se prestare attenzione a questo segnale o decidere si andare avanti sulla strada percorsa finora».
LE RICHIESTE. «La imponente manifestazione di Trieste – rincara Menis – dà il senso di quanto sia vasta la consapevolezza per le condizioni in cui siamo dopo sei anni di crisi e tredici trimestri consecutivi di recessione. Questa piazza e tante altre, oggi, chiedono al Governo di cambiare passo e registro, abbandonando le misure basate sul rigore, che hanno aggravato la crisi, e scegliendo politiche espansive, capaci di rilanciare la domanda». Protesta, dunque, ma non solo: «In piazza – dichiara ancora Belci – abbiamo portato anche le nostre proposte. Se il segno delle politichedel Governo non cambierà, però, è evidente che il livello dello scontro è destinato ad alzarsi».
I CORTEI. Lunghissimo il corteo di Trieste, dove allo sciopero ha aderito anche l’Ugl. Da piazza Goldoni il serpentone ha raggiunto piazza Unità e piazza Verdi, per il comizio dell’ex segretario Fiom Gianni Rinaldini. Molto partecipati anche quelli di Pordenone, con 1.500 manifestanti e prologo dalla Electrolux a Largo San Giovanni, prima del tragitto verso piazza Municipio, e di Udine, dove 2.000 persone hanno sfilato da piazzale Diacono a piazza Venerio. Tantissimi i lavoratori delle aziende colpite dalla crisi, a partire da Electrolux e Ideal Standard, i cui delegati hanno preso la parola sul palco di Pordenone. Tantissimi anche i pensionati con le bandiere di Spi-Cgil e Uilp-Uil, e molto nutrita la rappresentanza di studenti.
LE ADESIONI. Dalle principali fabbriche della regione affluiscono già i primi dati di adesione, che raggiungono punte del 100% alla Safop (Pordenone), del 90% alla Eaton e all’Ansaldo di Monfalcone, alla Electrolux di Porcia e alla Imat-Marcegaglia di Fontanafredda. Percentuali molto altre, comprese tra il 60 e l’80%, anche per Ilcam (Cormons), Pittway (Trieste), Farid (Fiume Veneto), Casagrande e Nidec (Pordenone), Metivest Trametal (San Giorgio), Farr (Reana), Lima (San Daniele), Faber e gruppo Cividale (Cividale), Arcelor Mittal (Udine). Massiccia anche la partecipazione nel trasporto pubblico locale. A Trieste e Pordenone, dove l’astensione riguarda già i turni del mattino, le percentuali di adesione sono rispettivamente del 60 e dell’85%. Quasi fermi i treni al di fuori delle fasce protette, dopo la marcia indietro del ministro sulla precettazione.
Sciopero generale: Friuli Venezia Giulia, oltre 13mila nelle piazze
12 dicembre 2014 • 00:00