Continuano ad arrivare da tutta Italia i dati sulle adesioni allo sciopero generale indetto dalla Cgil (che in alcune regioni si terrà il prossimo 2 luglio). Ecco una sintesi del quadro descritto dal sindacato nelle varie regioni e in alcune categorie.

Fiom - Stando ai dati pervenuti al centro nazionale della Fiom entro le ore 17.00, nella grande e media industria metalmeccanica le adesioni allo sciopero odierno si collocano in media attorno al 70%, con punte che superano il 90 e raggiungono il 100%. Sono numerosi gli stabilimenti in cui la produzione è stata sostanzialmente bloccata. Tra i tanti citiamo Faema, Kone e Mamoli a Milano, Fincantieri a Venezia, Electrolux a Susegana (Treviso), Lombardini a Reggio Emilia, Maserati a Modena, Bonfiglioli e Motori Minarelli a Bologna, ThyssenKrupp a Terni.

Lombardia
- Secondo i dati forniti dalla Funzione Pubblica Cgil della Lombardia tra i lavoratori pubblici è stato superato il 60%. Per quanto riguarda gli Enti locali, la percentuale media di adesione allo sciopero dei Comuni lombardi ha superato l’80. Alte, sempre secondo la Cgil, anche le percentuali in tutti i settori privati, in particolare tra i metalmeccanici: all’Iveco di Mantova il 75% dei reparti produttivi, mentre alla Marcegaglia l’85% e alla Belleli il 100%. Nelle fabbriche metalmeccaniche milanesi si è raggiunto il 100% alla Mamoli, alla Kone, alla Faema, alla Greif, l’85% alla Nacco, l’80% alla Jabil, alla Cimbali, alla BCS, alla Tamini, il 75% alla Lobo, il 70% all’Ansaldo Sist. Ind., all’Iveco, alla Microfusione e alla Alstom Ferrovie, 65% all’Alstom Power. Molto bene - conclude la Cgil - anche negli altri settori, a Milano nel commercio e nel Turismo percentuali del 95% alla libreria Mondadori e al Mc Donald di Via Sabotino, del 75% alla Sma di via Padova, 70% allo Star Hotel Ritz, al Westin Hotel Palace, alla CGT, il 65% alla Rinascente Duomo, al Carrefour di Carugate, all’Ikea di Corsico.

Trentino - In generale lo sciopero ha registrato una forte adesione nel settore metalmeccanico, nelle fabbriche del cartario e in alcune grandi aziende chimiche. Anche molti uffici postali sono rimasti chiusi: ad una prima stima l'adesione allo sciopero tra i lavoratori delle Poste potrebbe aggirarsi intorno al 40%. Per quel che riguarda i trasporti, gli uffici di Trentino Trasporti Esercizio hanno comunicato una adesione media intorno al 35%, ma con picchi significativi che giungono fino all'80% delle adesioni nell'officina della sede di via Innsbruck. Da segnalare infine che anche alcune importanti agenzie del gruppo Unicredit a Trento sono rimaste chiuse per lo sciopero. Da segnalare nello specifico il successo dello sciopero alla Luxottica, dove altissima è stata l'adesione – intorno al 70% -  con lo sciopero che è stato appoggiato dalla rsu intera, delegati di Cisl e Uil inclusi. Lo stesso è accaduto alla Cartiere Fedrigoni di Varone e alle Cartiere del Garda dove le rsu hanno lasciato completa libertà di mobilitazione ai lavoratori.

Friuli Venezia Giulia
- Il bilancio dello sciopero generale indetto dalla Cgil ha registrato in Friuli Venezia Giulia molte aziende ferme. I dati finora raccolti dal sindacato sulle adesioni riguardano Fincantieri e Ansaldo di Monfalcone, Orion e Wartsila di Trieste, Safop, Casagrande, Cimolai e Ideal Standard del Pordenonese, Raco, Clm, Nicotra, De Longhi e Luvata in provincia di Udine, con percentuali di astensione comprese tra il 70 e il 100%.
Nel pubblico impiego l'adesione allo sciopero è stata mediamente del 30-35% nella sanità e nel parastato, tra il 35 e il 40% tra i dipendenti ministeriali e delle agenzie fiscali, del 50% negli enti locali e tra i vigili del fuoco. Nel pubblico impiego adesioni del 50% al Comune di Trieste, dove sono rimasti chiusi tutti gli asili nido e la metà delle materne.

Emilia Romagna
- Adesioni massicce secondo la Cgil in tutta la regione, in particolare nelle aziende metalmeccaniche. Complessivamente in tutti i comparti, pubblici e privati, si registrano adesioni tra il 70 e il 100%. Fermi ad esempio il porto di Ravenna e molte aziende (soprattutto metalmeccaniche) dove hanno incrociato le braccia il 70%, l'80% e il 90% dei lavoratori. Alla Marcegaglia l'adesione è stata del 60%, mentre gli addetti di colossi come Unipol e Telecom hanno scioperato in sette su dieci. A Bologna polemica tra Unioncamere e Camera del Lavoro sulle adesioni. Per gli industriali ha incrociato le braccia il 30% dei lavoratori (il 50% tra gli operai), ma il sindacato porta dati specifici che testimoniano di un'adesione molto più alta.

Marche
- Alta l’adesione allo sciopero generale della Cgil nelle Marche. Secondo i dati forniti dalla Cgil regionale, nei cantieri del porto di Ancona, ha scioperato il 100% dei lavoratori di Fincantieri, Cnr e Isa, alla Indesit di Albacina di Fabriano (Ancona) il 90%, all'Elica di Mergo (Ancona) il 50%, al Comune di Ancona il 30% dei dipedenti, è rimasto chiuso il museo cittadino. Nella sede del ministero della Difesa, l'80% del personale ha scioperato, alla Questura di Ancona ha scioperato il 50% del personale civile, alla Fiat New Holland di Jesi (Ancona) il 70% mentre sono state chiuse al pubblico le sedi delle Agenzie delle entrate. Adesione al 100% agli impianti Officine Fs di Ancona, del 40% alla Conerobus sempre di Ancona. Ottimi risultati anche nelle altre province. A Pesaro, ad esempio, alla Scavolini, l'adesione è stata del 75%, alla Pica del 95%, alla Ifi, settore legno, del 90%. Ad Ascoli Piceno, invece, alla Maflow, settore gomma e plastica, l'adesione è stata del 50%, alla Prysmian del 70%, alla Asoplast dell'80% mentre alla Marelli&Berta, settore tessile, del 100% come al Comune di Castorano (Ascoli Piceno) mentre nella Zona sanitaria di San Benedetto del Tronto (Ap) è stata del 60%.

Umbria
- Alta, secondo la Cgil l'adesione dei avoratori umbri allo sciopero generale indetto oggi dal sindacato contro la manovra finanziaria. Secondo i dati forniti dalla segreteria regionale, in provincia di Terni si è registrato l'85 per cento di adesioni all'Ast, il 90 alla Società delle Fucine, il 90 al Tubificio, il 70 nel Gruppo Garofoli, tra il 75 e l'80 nelle piccole e medie imprese dell'indotto metalmeccanico e, per quanto riguarda il pubblico impiego, il 50 per cento di adesioni al Comune di Terni e il 55 alla Provincia. In provincia di Perugia, invece, si è registrato il 60 per cento alla Perugina, l'85 alla Emu, il 70 alla Trafomec, l'80 alla Margaritelli, il 50 alla Colacem, il 90 alla Mignini, l'80 per cento nelle Comunità montane. Nel pubblico impiego si segnalano il 45 per cento all'Agenzia delle Entrate e il 20 all'Inps regionale.

Basilicata
- Larga adesione in Basilicata allo sciopero generale di oggi in tutta la regione. La Cgil Basilicata in una nota esprime soddisfazione per la mobilitazione che ha portato alle due manifestazioni di Potenza e Matera oltre 5000 persone. "All'interno delle Pubbliche amministrazioni e delle aziende private - si legge nella nota del sindacato - le adesioni sono state anche doppie o triple rispetto al numero dei nostri iscritti, a riprova che le battaglie contro una manovra ingiusta ed iniqua sono considerate giuste da larga parte dei lavoratori, dei pensionati, dei giovani, dei disoccupati". Il sindacato parla di punte del 90% di adesione raggiunte in provincia di Potenza e del 100% in provincia di Matera.

Puglia - Successo importante, secondo la Cgil regionale, per lo sciopero generale in Puglia. Buona, riferisce il sindacato, l'adesione in particolare nella zona industriale di Bari che ha raggiunto la media del 70% (Isotta Fraschini 60% - Sirti 80% - Magneti Marelli 60%). Nel complesso il settore del Pubblico Impiego ha superato il 70% di adesioni. Al Policlinico gli scioperanti sono stati, sempre secondo la Cgil, il 75%. A Brindisi 30% circa la media di adesione. Nella provincia di Lecce si è invece registrato un 70% di adesioni (Pubblico Impiego 50% - Industria 80% - Servizi e Terziario 80%). Infine a Taranto adesioni oltre il 40% nell'industria, con un buon risultato all'Ilva: 30% circa.

Calabria
- Adesioni dal 90% dei lavoratori metalmeccanici al 10% per quelli dei call center, con punte del 100% dei lavoratori precari nei comuni di Luzzo e Malito. Sono questi i dati dell'adesione in Calabria allo sciopero generale proclamato per oggi dalla Cgil. Si tratta, secondo il sindacato, di “una buona adesione in tutti i settori pubblici e privati”. In una nota, la Cgil calabrese aggiunge che “i primi dati sono confortanti e indicano il livello di consapevolezza e preoccupazione dell'intero mondo del lavoro, dei giovani e dei pensionati”. Nello specifico, le adesioni allo sciopero sono state: il 55% dei lavoratori precari, con adesioni del 100% nei Comuni della Presila, Luzzi e Malito; il 53,4% dei portuali di Gioia Tauro (al primo turno); il 30% università e 21% scuola; 90% nel settore dei metalmeccanici; il 22% dei lavoratori Telecom e il 10% dei call center; 55% dei lavoratori dell'edilizia; il 60% lavoratori dell'agricoltura , il 50% agroalimentare e agroindustria; il 35% nella pubblica amministrazione con punte del 40% nel privato.

Sardegna
- "La Sardegna ha risposto allo sciopero con una grande adesione motivata da una preoccupazione diffusa per i riflessi devastanti della manovra nazionale". Lo afferma la Cgil regionale in una nota in cui ricorda come la Regione subirà un taglio di 400 milioni di euro a cui si sommeranno le minori entrate previste a causa del crollo del Pil del 4,6 per cento nel 2009 (dati banca d’Italia). “Oltre 15 mila persone hanno partecipato” – ha dichiarato il segretario generale Enzo Costa dopo aver sentito i responsabili dei vari territori. Intervenendo a Guspini, nel Medio Campidano, Costa ha ricordato che “abbiamo una ragione speciale per protestare contro la manovra del Governo ed è l’aggressione alle Regioni Autonome, con tagli che non tengono conto delle specificità delle singole realtà, anzi sono funzionali al tentativo di eliminare la specialità e l’autonomia della nostra isola”.