Nel corso della conferenza stampa che si è tenuta stamani (22 giugno) presso la sede della Cgil regionale a Sesto San Giovanni, Nino Baseotto, Segretario generale della Cgil Lombardia e Graziano Gorla, della Segreteria della Camera del Lavoro metropolitana di Milano hanno illustrato i contenuti dello sciopero generale di otto ore per tutte le lavoratrici e i lavoratori dei settori pubblici e privati (4 ore solo per i trasporti), e della manifestazione regionale che si terrà a Milano venerdì 25 giugno. E' quanto si legge in una nota.
“La Cgil - ha spiegato Baseotto - ha indetto da sola questo sciopero per protestare contro la manovra correttiva varata dal Governo, che ha definito “sbagliata e iniqua” perché non sostiene l’occupazione e lo sviluppo e carica i costi sulle lavoratrici e i lavoratori dipendenti, pubblici e privati, sulle Regioni, sugli Enti Locali - che dovranno aumentare le tasse e tagliare i servizi e che stanno già protestando unitariamente - sui redditi da pensione, sui giovani e sui cittadini più esposti, sottraendo risorse allo sviluppo.
I dati di fonte Inps in nostro possesso relativi ai primi cinque mesi del 2010, che noi abbiamo comparato con quelli dei primi cinque mesi del 2009, quando già la crisi era in stato avanzato, parlano chiaro - ha aggiunto il leader della Cgil lombarda - la cassa integrazione nel suo complesso aumenta del 110%; considerando che l’ordinaria aumenta solo del 12%, è evidente che a subire un incremento maggiore sono la straordinaria (+318%) e quella in deroga (+612%, con circa 30mila domande che interessano 200mila lavoratrici e lavoratori).
Le ore complessive sono 158.286.713: se si considera che alla fine del 2009 erano state 273 milioni circa, si capisce che siamo già molto oltre il trend precedente.
Infine i licenziamenti, sempre nei primi cinque mesi dell’anno rispetto agli stessi dell’anno precedente, aumentano del 15% (per un totale di 26.378 lavoratrici e lavoratori interessati). Molte aziende sono ormai alla frutta, e se si considera che la cassa in deroga è uno strumento pensato per imprese di piccole dimensioni che invece sta per essere utilizzato ampiamente anche da quelle medio grandi, si ha ragione per temere che si rischi un esaurimento delle risorse disponibili.
"Tra i settori più colpiti - ha detto il segretario - al primo posto c’è infatti quello dell’artigianato, ma sono coinvolti anche il commercio e i servizi, il che dà il senso di una crisi che colpisce, dopo i settori industriali, tutti i settori produttivi della nostra regione. Ma la manovra è anche una pesante mazzata per le Regioni e i Comuni, sui quali si scaricherà l’onere del risanamento del bilancio pubblico".
E’ stato calcolato che in Lombardia i tagli alla spesa pubblica saranno in totale del 14,75%.
Il trasporto pubblico locale subirà tagli per il 23,85 - ed è facile immaginare con quali conseguenze soprattutto per i pendolari; con buona pace di Confindustria e delle altre associazioni che oggi plaudono alla manovra, gli interventi di sostegno alle imprese verranno ridotti del 66,1%; del 63% le risorse per l’ambiente e del 95,6% quelle per l’edilizia pubblica.
Di fronte a questo quadro Baseotto ha chiesto al Presidente Formigoni (sua la battuta “questa manovra ci costringerà a mettere le mani nelle tasche dei cittadini”) tre cose:
1) che la Lombardia continui a fare la sua parte all’interno della Conferenza delle Regioni per chiedere che la manovra cambi;
2) che venga assunto un impegno, una sorta di patto con la cittadinanza e le forze sociali, perché non vengano tagliati i servizi sociali e di pubblica utilità a sostegno delle fasce più deboli.
3) Che si dica chiaramente dove si intende produrre risparmi, fermo restando che non si taglieranno i servizi, per rispondere alle esigenze di questa manovra.
Il sindacato ha infine indicato alcune linee di intervento: tagliare sulle spese di rappresentanza in Italia e all’estero, sulle consulenze, su eventuali sprechi e ridondanze di spesa dei vari assessorati e della stessa Presidenza della Giunta, sui costi della politica e sugli appannaggi dei consiglieri regionali.
Graziano Gorla, della segreteria della Camera del Lavoro, dopo aver sottolineato la preoccupazione che si è registrata nelle numerose assemblee nei luoghi di lavoro e tra i pensionati in preparazione dello sciopero, preoccupazioni principalmente rivolte ai giovani e alla loro precarietà di vita e di lavoro, ha ricordato che “per tutte le province della Lombardia l’appuntamento è a Milano la mattina del 25 giugno alle 9,30 ai Bastioni di Porta Venezia, da dove partirà un corteo che raggiungerà piazza del Duomo, dove parleranno, oltre alle delegate e ai delegati delle aziende maggiormente colpite dalla crisi, i segretari generali della Cgil regionale e milanese, Nino Baseotto e Onorio Rosati e il segretario confederale, Enrico Panini. Lo sciopero sarà per tutti di otto ore tranne che per i trasporti: l’Atm si fermerà dalle 18 alle 22 e le ferrovie dalle 14 alle 18.
Sciopero Cgil, in Lombardia manifestazione a Milano
22 giugno 2010 • 00:00