Anche le tute blu della Cgil saranno in piazza a Trento, il 14 novembre, per la protesta indetta a livello europeo contro le politiche di austerity e per la solidarietà all'interno dell'Unione europea. Lo sciopero generale proclamato dalla Cgil nazionale in Trentino è esteso all'intera giornata di lavoro. La mobilitazione coinvolgerà tutti i settori pubblici e privati e culminerà alle 10 del mattino con il presidio sotto la sede del Commissariato del governo in corso III Novembre.

"Lo sciopero di mercoledì – ricorda Roberto Grasselli, segretario generale della Fiom trentina
– è un'occasione decisiva per far sentire all'Europa intera e ai suoi governanti la voce di milioni di lavoratrici e lavoratori in tutta l'Unione, che patiscono non solo gli effetti della crisi, ma anche quelli di insensate politiche di austerità, che invece di rilanciare la crescita e l'occupazione, avvitano il continente in una paurosa spirale recessiva senza via di uscita. Oggi più che mai serve un'Europa sociale che tuteli il lavoro e, attraverso una vera solidarietà tra i Paesi Ue, rilanci la crescita economica e l'occupazione. I popoli europei debbono riconquistare il diritto di dire la loro all'interno delle istituzioni che governano il nostro continente".

Ma i metalmeccanici della Fiom scenderanno in piazza a Trento e nel resto d'Italia anche per il contratto di lavoro e per il rispetto della democrazia sindacale. "Confidustria, Cisl e Uil – incalza Grasselli – escludono la Fiom, il sindacato più rappresentativo del settore, dal tavolo di trattativa per il rinnovo del contratto nazionale dei metalmeccanici. Non si tratta solo di una palese ingiustizia che lede i principi basilari della democrazia, ma è anche in netta contraddizione con quanto gli industriali e gli altri sindacati hanno sottoscritto con l'accordo su contrattazione e rappresentanza il 28 giugno 2011. Con quel patto, infatti, le tre confederazioni e Confindustria hanno condiviso regole per il rispetto della democrazia sindacale che Federmeccanica, Fim e Uilm adesso disattendono. È uno schiaffo inaccettabile a tutti i metalmeccanici della Fiom».

Guardando al Trentino, il dirigente sindacale ribadisce che, nonostante il calo delle risorse a disposizione del bilancio provinciale, la linea deve continuare a essere la stessa: promozione dell'occupazione anche nel manifatturiero e sostegno a chi perde il lavoro. "Il calo della domanda interna e la conseguente riduzione del bilancio provinciale va contrastata con politiche di sostegno ai redditi delle famiglie. Gli ammortizzatori sociali, servizi pubblici di qualità, a partire da quelli per il lavoro, e tariffe ridotte sono indispensabili per i ceti meno abbienti. Su questi versanti servono stanziamenti certi e sempre adeguati".