“La Fiom sottolinea l’eccezionale riuscita dello sciopero e della manifestazione del 13 febbraio. Nessuna polemica strumentale può cancellare il fatto che centinaia di migliaia di metalmeccanici, assieme ai lavoratori del pubblico impiego, hanno scioperato e hanno manifestato a Roma. I dati che vengono forniti dalle controparti sullo sciopero sono assolutamente parziali e, per l’industria metalmeccanica, chiaramente viziati dalle situazioni di ricorso alla cassa integrazione o di fermata produttiva in molte aziende”. È quanto si legge in una nota della segreteria nazionale del sindacato metalmeccanici Cgil.

“Solo un semplice calcolo matematico – afferma la Fiom – smentisce l’affermazione per cui l’adesione allo sciopero tra i metalmeccanici sarebbe stata inferiore a quella del 12 dicembre 2008. Allora, un terzo circa della categoria era soggetto a fermate o a cassa integrazione. A febbraio 2009, più della metà della categoria è coinvolta in processi di crisi. Il fatto che in questa situazione l’adesione allo sciopero, tra coloro che lavorano, sia stata mediamente del 50% nel settore auto, del 65% in siderurgia, di oltre l’80% nelle medie imprese, ci fa dire che la riuscita dell’iniziativa di lotta è senza precedenti. In una situazione normale, con la piena attività produttiva, le adesioni allo sciopero sarebbero state tra le più alte della storia delle manifestazioni dei metalmeccanici”.

A questi dati quantitativi, aggiunge il sindacato
, “bisogna comunque aggiungere la sostanza della riuscita dello sciopero. In una situazione di crisi, dove anche chi lavora spesso vive periodi lunghi di cassa integrazione, decidere di scioperare è un atto di profonda consapevolezza. Lo sciopero di 8 ore, oggi, costa molto di più che in qualsiasi altra situazione precedente, e le alte adesioni tra chi lavora sono il segno della convinzione che, rispetto alla crisi, aziende e governo devono cambiare radicalmente strada rispetto a quanto hanno fatto finora”.

La Fiom “ringrazia le tante lavoratrici e i tanti lavoratori
che, scioperando e manifestando, hanno dato forza alle richieste di giustizia e di rigore nella gestione della crisi, a partire da quelle del blocco dei licenziamenti e dell’aumento dell’indennità di cassa integrazione. Nel corso delle migliaia di assemblee che si sono svolte per preparare lo sciopero, assieme al consenso alle posizioni della Fiom sulla crisi, è emerso il pressoché totale rifiuto della controriforma del sistema contrattuale. Anche da parte di quelle lavoratrici e di quei lavoratori che, per condizioni economiche difficili, non riuscivano a scioperare, l’adesione alle posizioni della Fiom, il rifiuto di un accordo gravemente peggiorativo della situazione attuale, sono stati pressoché totali”.

Così conclude la nota: “Con la riuscita dello sciopero
e della manifestazione nazionale svoltasi a Roma, la Fiom trova impulso per continuare nella lotta della difesa del lavoro, dei diritti, dei Contratti. Nonostante la sordità, il silenzio e l’assenza di comprensione che finora hanno circondato le lotte dei lavoratori, il successo della giornata del 13 febbraio è un segno preciso che su questa strada si può e si deve continuare”.

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