Venerdì 6 Novembre scioperano per otto ore i lavoratori di TreNord. Ne danno notizia in un comunicato unitario i sindacati lombardi Filt Cgil, Uiltrasporti, UGL,Fast FerroVie, Faisa/Cisal. Si fermano - si legge nella nota - "i lavoratori che in questi sei mesi di Expo hanno garantito il servizio di trasporto, per milioni di passeggeri, e dato un evidente sostegno, di indubbio valore, all’immagine della Regione Lombardia, della città di Milano e, si può ben dire, del Paese Italia. Scioperano quei lavoratori che con senso di responsabilità hanno accettato l’invito del Prefetto, non ponendo azioni conflittuali per tutto il periodo dell’esposizione mondiale".
Sono "quegli stessi lavoratori - ricordano i sindacati - che vedono disattesi gli accordi sottoscritti e che non trovano uno spiraglio, anche minimo, da parte di TreNord". "Le trattative di questi ultimi giorni infatti si sono trascinate inutilmente - prosegue la nota -, secondo una regia aziendale tesa a vanificare ogni sforzo delle organizzazioni sindacali al tavolo". Intanto, nei diversi settori i problemi si accumulano e i lavoratori sono sempre più esasperati.
I lavoratori chiedono "che la manutenzione sia messa al centro delle politiche aziendali, evitando i tanti problemi che continuano a registrarsi sui convogli, con una organizzazione del lavoro che valorizzi coloro che operano in quel comparto superando una visione sbagliata che ha portato alla mancata conferma degli apprendisti".
Un'altra richiesta è che "il personale mobile, macchina e viaggiante, possa avere turni che rispettino gli accordi sottoscritti, riportandoli in condizioni di vivibilità".
Ancora: "Chiediamo che il personale commerciale possa avere ambienti di lavoro quantomeno adeguati, e che si ponga fine alle arbitrarie utilizzazioni del personale, con demansionamenti professionali, senza riconoscimenti economici".
Sindacati e lavoratori ricordano che "lo sciopero è una prima azione che certamente vedrà una massiccia partecipazione, c’è da auspicare perciò che il management di TreNord comprenda la necessità di compiere una svolta, necessaria e indispensabile, per restituire diritti al lavoro e garantire gli impegni assunti verso i cittadini della Lombardia".