"Bisogna affrontare la realtà, cantiere o fabbrica, e questa realtà sarà ulteriormente aggravata da una legge che leva ogni diritto, che toglie ogni elemento di civiltà al diritto del lavoro in Italia, il Jobs Act". Lo ha detto il segretario generale della Fillea Cgil, Walter Schiavella, ai microfoni di RadioArticolo1 nel corso della trasmissione Italia Parla (ascolta il podcast integrale).

Schiavella è intervenuto nel secondo giorno del seminario "Contrattare", che vede confrontarsi varie categorie del sindacato. "Quella legge c'è - ha spiegato -, e produrrà effetti su una situazione che è già devastata. Abbiamo il dovere, in primis, di rappresentare la realtà di quei lavori oggi, perché se non li rappresentiamo non possiamo cambiare la loro condizione".

Per rappresentare i lavoratori al meglio è indispensabile "fare bene il nostro mestiere". "Dobbiamo risolvere un equivoco di fondo, un'ambiguità di fondo che è quella che occupa le pagine dei giornali, che non vengono occupate dalla realtà del lavoro". Schiavella ha criticato "le soluzioni assumono una forma politica partitica, di cui i lavoratori non hanno bisogno, che snatura le ragioni del sindacato". Al contrario "il valore confederale del sindacato consente di rappresentare al meglio l'interesse generale e anche il tema delle alleanze. E' qui che va fatta una scelta di fondo, quindi come si rappresenta quel lavoro? Si rappresenta facendo il nostro mestiere e cioè riconoscendo quelle differenze, assumendole come proprie".

"Una base fondamentale del nuovo Statuto dei lavoratori- a suo avviso - deve essere il riconoscimento dei diritti sindacali per chi oggi non li ha. In attesa di cambiare le leggi, bisogna usare gli strumenti della contrattazione e dell'approccio graduale alla soluzione dei problemi - tipico della contrattazione -, che definisce risposte concrete e immediate, senza le quali perdiamo la nostra rappresentanza e diventiamo altro".

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