Potrebbe essere sentito la prossima settimana, precisamente il 14 maggio, come persona informata dei fatti, il ministro Claudio Scajola, il nome del quale compare nell'inchiesta in corso a Perugia sugli appalti per i Grandi eventi. Dagli accertamenti condotti nel capoluogo umbro è infatti emerso che una casa a Roma a lui intestata è stata acquistata ricorrendo anche ad assegni circolari emessi su richiesta dell'architetto Angelo Zampolini. Denaro in relazione al quale quest'ultimo è indagato per riciclaggio.

Proprio Zampolini, secondo quanto ricostruiscono oggi Corriere della Sera e Repubblica, avrebbe confermato la consegna del denaro: "Il giorno del rogito portai gli assegni circolari direttamente al ministero, dove si doveva stipulare l'atto. Ricordo che erano presenti il ministro Claudio Scajola, le due venditrici e il notaio. Consegnai i titoli direttamente al ministro", avrebbe detto l'architetto nell'interrogatorio del 23 aprile scorso.

Zampolini smentisce dunque la versione fornita dallo stesso ministro, il quale ha sempre escluso di aver ricevuto altri soldi oltre ai 610.000 euro che risultano nel documento notarile. Il racconto dell'architetto coinciderebbe con quello delle sorelle Papa, le due proprietarie venditrici dell'appartamento acquistato dal ministro.

Da parte sua, il ministro ritiene di essere "sottoposto di fatto ad un vero e proprio processo mediatico che si basa su dichiarazioni rese da terzi il cui contenuto" gli è "ignoto ed in una vicenda nella quale l'unico dato realmente certo" è che non è indagato.

Molto diversificate le reazioni politiche. Nell'opposizione l'Idv ha avanzato una mozione di sfiducia per il ministro: "Quanto sta emergendo in questi giorni sulle pagine dei quotidiani nazionali sul coinvolgimento del ministro Scajola, in merito all'acquisto di immobili, è di una gravità inaudita - affermano in una nota congiunta il
Presidente dell'Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, e il Capogruppo dell'IdV alla Camera, Massimo Donadi - A prescindere dal fatto giudiziario, che va accertato nelle sedi competenti, riteniamo ci sia una grande responsabilità politica. Per questo, oggi, l'Italia dei Valori ha deciso di depositare una mozione di sfiducia nei confronti del ministro Scajola e ci auguriamo che le altre forze politiche non si tirino indietro. E' la richiesta di un'assunzione di responsabilità".

E l'ipotesi della mozione di sfiducia viene presa in considerazione anche dal Pd che però è più cauto: "Dopo aver formalizzato ai presidenti di Camera e Senato la nostra richiesta di invitare il ministro Scajola a riferire in parlamento in tempi rapidi sulla vicenda relativa ad una compravendita immobiliare - hanno spiegato i capigruppo di Camera e Senato Dario Franceschini e Anna Finocchiaro i gruppi del Partito Democratico - qualora si trovassero di fronte ad una reiterata indisponibilità del ministro dello Sviluppo economico, adotteranno ogni necessaria iniziativa parlamentare nei confronti del ministro Scajola". 

Infine, anche nel centrodestra c'è chi chiede a Scajola di fare chiarezza: "Credo che sia giusto che il ministro Scajola, davanti a quanto accaduto, venga a riferire in Parlamento", afferma Fabio Granata, deputato 'finiano' del Pdl.