Si è svolta stamattina presso la Camera del lavoro locale la conferenza stampa sull’occupazione nella provincia di Savona, durante la quale è stato fatto il punto sui risultati di un anno di crisi complessa. In un quadro in cui la regione recede, i numeri, elaborati e illustrati da Marco De Silva, responsabile ufficio economico Cgil Liguria, ci dicono che per l’occupazione quello trascorso è stato un anno da leggere con attenzione. Dopo tre anni consecutivi di dati negativi, Savona ha recuperato 4.000 addetti, con un dato finale di 110.832 occupati. Nel 2016 sono state 8.000 le persone in cerca di occupazione; il tasso di disoccupazione medio è stato del 6.6% (il più basso della Liguria), mentre quello giovanile si attestava al 27,8. Per la prima volta dal 2009, sono in aumento sia i lavoratori dipendenti sia quelli autonomi.
“Sin qui sembrerebbe un cambio di rotta notevole – commenta De Silva –, ma bisogna stare attenti. La novità è senz’altro positiva, però siamo ancora lontani dai livelli occupazionali pre-crisi. Sono quasi 5.000 - pari all’1,2% degli occupati - i posti di lavoro che mancano per arrivare al 2009, anno di massima occupazione della provincia. Non solo: La crescita di Savona è tutta nel turismo (oltre 5.000 occupati in più), soprattutto tra i lavoratori autonomi, che crescono del 25% in un solo anno.
Tra le particolarità evidenziate dai dati, il rapporto tra turisti e occupati. Savona è l’unica provincia della Liguria dove gli occupati nel turismo sono saliti in modo importante (+18%, rispetto a una media ligure di circa il 5), mentre gli arrivi sono tendenzialmente in linea con il resto della regione. Si tratta di un fenomeno particolare che andrebbe analizzato in profondità, facendo presupporre sia ad una concentrazione dei voucher nel settore sia ad una insufficiente capacità di tracciare arrivi e presenze turistiche nell’accoglienza.
Il settore industriale è ancora in forte calo: Savona vale il 18% dell’occupazione ligure e la quota dell’industria è sotto la media regionale, raggiungendo il punto più basso degli occupati dal 2011. A tal proposito, il primo quadrimestre 2017 registra per la città un + 334% delle ore autorizzate per la cassa integrazione, la cui quasi totalità è nel settore manifatturiero.
Infine, il riconoscimento di area di crisi industriale complessa del settembre 2016 ha permesso fino ad oggi di prorogare gli strumenti di sostegno al reddito. “Tutto ciò non è ancora sufficiente – sostiene Giulia Stella, segretario della Cdl di Savona –; è necessario che le Istituzioni nazionali, regionali e locali accentuino al massimo gli sforzi, con l’obiettivo di costruire entro l’anno in corso il piano di riconversione e riqualificazione industriale, per permettere investimenti pubblici e privati nelle aree industriali interessate, finalizzando tutto ciò alla ricollocazione delle lavoratrici e lavoratori espulsi dai cicli produttivi negli ultimi anni nel nostro territorio”.