“Il Bic acquisisca Sviluppo Italia Sardegna e risolva una volta per tutte una vertenza che va avanti da tre anni e che ha visto la Regione inutilmente ostile a un passaggio sancito da leggi e accordi nazionali e regionali”: questa la richiesta dei sindacati confederali e dei bancari che denunciano le responsabilità della giunta regionale per la mancata costituzione – così come previsto nell’accordo del 4 giugno 2010 – di un’Agenzia regionale unica che avrebbe dovuto accorpare i vari soggetti che si occupano di progetti e attività finalizzati al reimpiego, allo scouting imprenditoriale e allo sviluppo locale.

La situazione di incertezza di Sviluppo Italia Sardegna è legata alla mancata attuazione della finanziaria nazionale del 2007, che prevedeva il passaggio gratuito della società dallo Stato alla Regione. “Ciò che è stato fatto ormai in tutte le regioni d’Italia – denunciano i sindacati – in Sardegna ha trovato resistenze pretestuose che hanno portato ai ritardi accumulati e, oggi, al rischio che venga perso il potenziale enorme di una società che in questi anni ha aiutato settemila sardi ad avviare iniziative imprenditoriali e uscire dalla disoccupazione”.

I sindacati ricordano inoltre che il passaggio al Bic è previsto dalla legge regionale 12 del 2011, che è rimasta inapplicata così come l’accordo sottoscritto da Regione, ministero dello Sviluppo economico e sindacati a marzo scorso.

“Nemmeno la drammatica situazione economica e sociale della Sardegna – dicono ancora le organizzazioni dei lavoratori – sprona la giunta ad agire subito per evitare di perdere le professionalità e le competenze di Sviluppo Italia Sardegna, che promuove la nascita di nuove imprese e l’occupazione di giovani attraverso strumenti agevolativi e risorse nazionali come il prestito d'onore”.

I lavoratori sono da sempre disponibili al passaggio d'azienda e al concreto avvio del confronto, attraverso i loro sindacati, per armonizzare i diversi trattamenti contrattuali verso l’area del credito, in coerenza con le attività svolte. Per queste ragioni Cgil, Cisl e Uil, insieme alle categorie dei bancari, Fisac Fiba e Uilca denunciano gli incomprensibili ritardi della giunta ad attuare intese e norme nazionali e regionali e annunciano forti iniziative di lotta se non sarà immediatamente recuperato il tempo inutilmente perduto.