"Non ci sono dubbi: dietro catastrofi di questo tipo c’è la mano dell’uomo e quindi amministrazioni, di ogni livello, cieche e sorde ai principi di tutela ambientale. La storia si ripete oggi a Olbia, Torpè, Uras, Terralba come non molto tempo fa a Capoterra e Villagrande. Un uso senza ritegno del territorio ha finito per privare la Sardegna di paesaggi unici, per far sorgere edifici in barba al rispetto della natura".
Lo afferma un una nota Federconsumatori, chiedendo "con forza che una volta per tutte, si metta la parola fine a questi scempi, con una politica lungimirante di messa in sicurezza del territorio, di riordino urbanistico e, perché no, anche di armonizzazione architettonica delle costruzioni che, tra l'altro, darebbe lavoro per decine di anni alle imprese edili locali. Potremmo avere una Sardegna più bella, più vivibile, ma soprattutto più sicura".
"Le nostre strutture locali - prosegue il comunicato - si stanno coordinando per avviare un servizio di assistenza e consulenza completamente gratuito, per fornire il sostegno necessario ai cittadini nell’affrontare le prime pratiche burocratiche (sospensione forniture, mutui, ecc.). Non lasceremo soli i cittadini in questo difficile momento, e ci batteremo affinché i danni causati in queste aree vengano riparati nel più breve tempo possibile. Per qualsiasi informazione i cittadini possono rivolgersi alla Federconsumatori, che li metterà in contatto con i responsabili di zona".
Sardegna: Consumatori, strage da speculazione edilizia
21 novembre 2013 • 00:00