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Cantieri tutti fermi. È l’allarme lanciato dai sindacati sardi che annunciano il rischio paralisi per l’Isola. “Le strade nell'isola sono ancora un cantiere infinito. Almeno quelle fortunate su cui è previsto un intervento. Perché la situazione viaria della Sardegna è devastante”, afferma il segretario regionale della Fillea Cgil Chicco Cordeddu -. L'isola è ancora una Cenerentola nel sistema dei trasporti. Senza una vera ferrovia, senza autostrade, con la 131 che da Abbasanta in su è un buco con un po' di asfalto intorno”.
Il guaio, per la FIllea è che “nessuno lavora”. Sulla Sassari-Olbia il ritardo si conta in anni. Sulla 131 “non si muove una ruspa”. Sul tratto sud dell'Orientale sarda due lotti sono ancora fermi. E anche la 195 “è immobile”. E poi c'è “lo sterminato buco nero” delle strade provinciali su cui nessuno interviene. “La loro esistenza, sulla carta, è stata cancellata da un colpo di penna insieme alle Province”.
“L'Anas nell'ultimo incontro ha promesso che a settembre partiranno alcuni cantieri – afferma Cordeddu -. Ma a oggi non c'è nulla. A parte i Lotti 5 e 6 della Sassari-Olbia, quelli che erano della Tecnis. E credo che tutti ricordino l'iter infinito. Sono ancora in stand-by il 2 e il 4. Pessimo segno. Anche perché lo si deve sommare a una situazione generale preoccupante. Ci hanno detto che il lotto di Villagreca sulla 131 dovrebbe partire a settembre”. Ma i lavori per la 131 nord, che va da Abbasanta a Sassari, non inizieranno prima del 2019. E la stima è ottimistica. “Se a questo si aggiunge il fatto che i lotti sulla Orientale che passano a Tortoll sono fermi e si va verso un nuovo affidamento abbiamo chiara la situazione”. L'Anas complessivamente, secondo l'ultimo report ricevuto, tra esecuzione e programmazione ha appalti per 3 miliardi. “Compresi lotti di della 131. Al momento in esecuzione ci sono lavori per 400 milioni non di più. Se si conteggiano anche i sospesi si arriva al massimo a 600”.