Il ministro Fornero ammette di aver sottovalutato il disagio delle persone. Il ministro Passera si spinge più in là tratteggiando “una situazione a tinte fosche, dove la metà della popolazione sarebbe a forte rischio, con conseguenze per la tenuta della coesione sociale”. “Confesso un certo stupore e persino disagio – scrive la sociologa Chiara Saraceno su La Repubblica –. Se a fare questa valutazione fossero i sindacati o l'opposizione, si direbbe, anzi si è detto fino a ieri, che esagerano. Se poi a fare questa valutazione fosse qualcuno dei partiti che sostengono il governo si direbbe che ne mettono irresponsabilmente in gioco la tenuta in un periodo ancora difficile per la nostra economia e per la nostra credibilità internazionale. Da un ministro, tanto più ‘dello sviluppo’ ci si aspetterebbe che non si limitasse ad una denuncia della gravità della situazione, ma indicasse anche strategie per superarla. E bisogna dire che di queste strategie si è visto ben poco finora”.

“Sono ben consapevole che questo governo si è trovato a operare in una situazione difficilissima, di cui non ha responsabilità e che le soluzioni non sono dietro l'angolo. Ma quanto la capacità di riconoscere da subito i pesanti e disuguali costi sopportati dai cittadini ha dato l'impressione di una distanza insieme culturale e sociale tra governo e la maggioranza dei cittadini, questo improvviso rovesciamento di atteggiamento (per altro solo verbale) dopo i risultati elettorali rischia di produrre più sconcerto che consenso, oltre ad aumentare l'ansia”.
La conclusione è pesante: “Tra arroganza e populismo più o meno sfiduciato – scrive Saraceno – ci sono alternative più costruttive. Richiedono forse un po' più di umiltà e sobrietà intellettuale e civile”.