“Nel novembre scorso la Regione decise di effettuare una riduzione dell’1% della spesa sul personale rispetto a quella del 2012, per un valore di circa 6 milioni, con lo scopo di ridurre le spese a fronte della contrazione delle risorse disponibili per il servizio sanitario. Segnalammo allora che sarebbe stato necessario individuare immediatamente altre voci di risparmio, per evitare un ulteriore taglio di personale e crescenti problemi nell’erogazione dei servizi ai cittadini. La Regione non volle ascoltarci, e il risparmio conseguito si è spinto ben oltre il programmato 1%”. Così Franco Belci, Giovanni Fania, Giacinto Menis, segretari generali Cgil, Cisl e Uil Fvg.
“Il risultato sul piano occupazionale - prosegue la nota - è evidente: da gennaio a luglio si sono persi 200 posti (quasi 300 se consideriamo anche l’ultimissima fase del 2013), con un incremento dei carichi di lavoro e un peggioramento nei servizi offerti agli utenti, che finiscono per scaricare il malcontento sui lavoratori. Va perciò bloccata ogni ulteriore riduzione della spesa sul personale per il 2014 e vanno ripensate le linee di gestione per il 2015. Inoltre, vanno rapidamente assegnate le risorse (40 milioni) messe a disposizione con la manovra di assestamento, finalizzandole anche a una ripresa delle assunzioni, per cominciare a far fronte ai gravi vuoti di organico. Le nozze non si fanno con i fichi secchi, e le attuali carenze rischiano di condizionare profondamente tempi di applicazione ed esiti della riforma”.
Sanità: sindacati Fvg, indispensabile ripresa assunzioni
30 settembre 2014 • 00:00