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Sciopero lunedì 28 novembre di medici, veterinari e dirigenti sanitari del Ssn. E intanto un’Assemblea Day lunedì 21 in tutti i luoghi di lavoro. A motivare la protesta, indetta dall’intersindacale medica (Anaao, Cimo, Aaroi-Emac, Fp Cgil Medici, Fvm, Fassid-Cisl Medici, Anpo-Ascoti-Fials Medici e Uil Fp Medici), un insieme di motivazioni: dai tagli al personale alle poche risorse a disposizione, dagli insopportabili carichi di lavoro al mancato rinnovo del contratto, dalla forte depenalizzazione economica subita negli ultimi anni fino alla defiscalizzazione della produttività, che i medici pubblici chiedono di avere come già previsto per la sanità privata.
“Lo sciopero ci sarà, a meno che non saranno accolte le nostre proposte su contratti di lavoro, precari e nuove assunzioni nel maxiemendamento alla Legge di stabilità” spiegano in una nota. I sindacati denunciano anzitutto “le poche e poco chiare risorse previste per il rinnovo dei contratti” (dopo sette anni di blocco): sul piatto per ora ci sarebbero appena 80 euro lordi, una cifra che i sindacati ritengono del tutto insufficiente. L’intersindacale ricorda anche l’incertezza e l’esiguità dei finanziamenti per la nuova occupazione e la stabilizzazione dei 14 mila precari, oltre che il depauperamento delle risorse accessorie (la perdita dal 2000 al 2016, secondo i calcoli del sindacato Anaao, sarebbe di 500 milioni).
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“La cifra stanziata dal governo è largamente insufficiente” commenta Massimo Cozza, segretario della Fp Cgil Medici. All'interno della Legge di bilancio “c'è un fondo generale per la pubblica amministrazione che è vago e indistinto, si parla genericamente di 1.9 miliardi di euro per l’intero pubblico impiego. Ma considerando che dentro c’è di tutto, e che tante promesse sono state già fatte, le risorse per il contratto dei medici sono assolutamente residuali”. L’esponente sindacale ha aggiunto che occorre “dare risposte alle migliaia di medici e infermieri precari che lavorano in sanità” e che è necessario “assumere nuovo personale”.
Massimo Cozza ha sottolineato che “veniamo da anni di tagli in sanità e di blocco del turn over, non riusciamo neanche a sostituire i colleghi che vanno in pensione. Questo ci mette di fronte a una situazione critica, perché se i medici non vengono sostituiti è a rischio l'accesso alle prestazioni e le liste d'attesa non potranno che allungarsi”. In conclusione, il segretario della Fp Cgil Medici ha ricordato che nella Legge di bilancio c’è anche “l’aumento dei piani di rientro per le aziende sanitarie e ospedaliere, e questo potrebbe provocare ulteriori restrizioni all’interno delle strutture del Ssn”.