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Grande partecipazione oggi (mercoledì 30 gennaio) a Milano, sotto la sede della Regione, alla manifestazione delle lavoratrici e dei lavoratori della sanità privata della Lombardia. Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl hanno così inteso "denunciare una situazione ormai intollerabile e sollecitare la parte datoriale allo sblocco dei tavoli di trattativa per il rinnovo contrattuale, atteso da ben 12 anni, oltre a chiedere alla Regione di diventare parte attiva a sostegno delle richieste". La trattativa nazionale è iniziata nel luglio 2017: da allora si sono tenuti ben 16 incontri, ma l’accordo ancora non c’è. Il confronto con Aris (Associazione religiosa istituti socio-sanitari) e Aiop (Associazione italiana ospedalità privata) va dunque avanti con grande difficoltà, con i datori di lavoro sordi alle richieste sindacali, in particolare sulla parte economica.
Nel corso della mobilitazione milanese, una delegazione di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl è stata ricevuta dai vertici di Aiop Lombardia. "Un tavolo importante - spiegano i sindacati - per ribadire con fermezza la necessità del rinnovo del contratto nazionale, riconoscendo la professionalità e l’impegno quotidiano di tutte le lavoratrici e i lavoratori che con il loro lavoro garantiscono il diritto alla salute dei cittadini lombardi, caratterizzato da servizi di qualità". I sindacati sono stati poi ricevuti anche dall’assessore al Welfare della Regione Lombardia Giulio Gallera: al rappresentante istituzionale Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl hanno chiesto "che la Regione metta in campo ogni utile azione per favorire lo sblocco delle trattative e il raggiungimento in tempi brevissimi del rinnovo". Al termine dell’incontro l’assessore si è impegnato nel sostenere e presentare al consiglio regionale la richiesta dei sindacati.
“Il nostro percorso di mobilitazione non si esaurisce in questa giornata", affermano i segretari generali di Fp Cgil (Manuela Vanoli), Cisl Fp (Mauro Ongaro) e Uil Fpl (Daniele Ballabio) della Lombardia: "Lo stato di agitazione prosegue, continueremo a garantire con impegno costante il nostro sostegno a tutte le lavoratrici e ai lavoratori con presidi e volantinaggi davanti alle strutture sanitarie lombarde fino a quando la firma del contratto nazionale della sanità privata non diverrà fatto concreto”.
Nel corso della conferenza stampa di presentazione dell'iniziativa, che si è tenuta lunedì 28 gennaio, i segretari Vanoli, Ongaro e Ballabio avevano rimarcato come "questo ritardo fosse oramai insopportabile, visto che nessun lavoratore pubblico o privato ha mai aspettato così a lungo per vedere il proprio contratto rinnovato". Vanoli, Ongaro e Ballabio avevano poi evidenziato che “le retribuzioni sono ferme da troppo tempo e hanno perso molto potere d’acquisto. Il sistema dei diritti e delle tutele non è più adeguato ai cambiamenti avvenuti in questi anni, ciò nonostante i lavoratori del settore hanno sempre assicurato prestazioni sanitarie fondamentali a tutti i cittadini”. Molti ospedali e cliniche che erogano servizi sanitari in Lombardia, avevano concluso, sono "strutture private e contribuiscono a garantire il diritto alla salute ai cittadini lombardi: senza il lavoro dei tanti lavoratori sanitari privati ciò non sarebbe possibile".
(aggiornamento ore 15.48)