“La situazione della sanità privata nel Lazio è giunta al limite del collasso. Per questo, abbiamo unitariamente proclamato lo stato di agitazione dell'intero settore. È necessario un intervento della Regione, lo sforzo delle controparti e la mediazione del Prefetto. Serve una gestione complessiva della crisi e la messa a punto di un piano per garantire quantomeno la tenuta del sistema. Il rischio, oltre a perdite occupazionali pesantissime, è quello di una sostanziale riduzione dei servizi ai cittadini. E non siamo agli slogan, ma ai fatti”. Con una nota congiunta, Natale Di Cola, Roberto Chierchia e Sandro Bernardini, rispettivamente segretari generali di Fp Cgil Roma e Lazio, Cisl Fp Roma Capitale e Rieti, Uil Fpl Roma e Lazio, annunciano lo stato di agitazione unitario degli operatori della sanità privata.
“Il settore vive una crisi senza precedenti – aggiungono i dirigenti sindacali –, con strutture in perenne emergenza. Alle crisi più note, come quella del gruppo Idi-San Carlo o del Fatebenefratelli, si aggiungono le tante procedure di licenziamento collettivo già in atto: nel gruppo San Raffaele della famiglia Angelucci oltre 1.500, alla Garofalo più di 150, solo per citare due esempi".
“La tegola finale è l'annuncio delle parti datoriali, Aris e Aiop, dello stato di crisi delle loro strutture Rsa, le residenze per anziani. A rischio il 50% del salario di 4.600 lavoratori, che garantiscono servizi per 5.000 posti letto nelle residenze e un migliaio nelle riabilitazioni. É evidente che senza un intervento di sistema, questo stillicidio non si arresterà. In assenza di una risposta politica tangibile, la mobilitazione delle lavoratrici e dei lavoratori sarà generalizzata – concludono i tre esponenti sindacali – e non escluderà il ricorso allo sciopero”.
Sanità privata, Fp Roma-Lazio: al limite del collasso
I sindacati proclamano la mobilitazione unitaria dell'intero settore. A rischio occupazione, salari e servizi Rsa. La parte datoriale dichiara lo stato di crisi e chiede la riduzione del 50% degli stipendi
24 giugno 2015 • 00:00