“La sanità lombarda è considerata un’eccellenza italiana. Ma nella nostra regione continuano imperterriti scandali e malaffare, come si apprende dalla stampa rispetto alle nuove indagini della Procura di Milano e agli arresti di ieri che hanno coinvolto gli ospedali Galeazzi e Pini. Nell’attesa che l’inchiesta della magistratura faccia il suo corso, va sottolineata la responsabilità politica di chi dovrebbe garantire un sistema di controlli che, evidentemente, non vengono fatti a sufficienza e a dovere”. Lo dichiarano Manuela Vanoli e Natale Cremonesi, segretari generali della Fp Cgil Lombardia e della Fp Cgil Milano. 

“Vogliamo però anche richiamare un’altra responsabilità – proseguono i sindacalisti – che dovrebbe sempre essere agita in nome della tutela della salute delle persone: quella individuale di professionalità che, per ruolo e competenze, sviliscono la loro missione per mero tornaconto personale. Quando nell’illegalità e nel malcostume sono coinvolte alte professionalità è ancora più vergognoso e odioso, proprio per la posizione che rivestono. Ed è vergognoso e odioso sia di fronte alle cittadine e ai cittadini cui devono rispondere ma anche nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori della sanità che onestamente erogano servizi all’utenza tra mille difficoltà e condizioni di lavoro spesso pessime per via delle carenze di personale, logistiche e organizzative”. 

Vanoli e Cremonesi chiedono “più trasparenza, più controlli e più efficaci in un settore così esposto al rischio di tangenti e interessi. Vogliamo legalità nella sanità. Una sanità produttrice di salute e cura per le cittadine e cittadini, su cui si investe come motore di sviluppo e nel rispetto e valorizzazione delle sue operatrici e operatori. Una sanità che si rispetti: dalla sua governance alle sue pratiche”.