Il decreto Balduzzi non convince i sindacati. La "mini riforma" della sanità, che sarà in Consiglio dei ministri venerdì 31 agosto, viene bocciata da Cgil, Cisl e Uil. La critica delle organizzazioni dei lavoratori è condivisa, dopo la bozza in 27 articoli diffusa ieri, con l'obiettivo di correggere il sistema sanitario e le mancanze del servizio nazionale.

"Spiace dirlo ma il testo è deludente, con proposte confuse e contraddittorie, e persino negativo proprio nelle norme più 'attese', come le cure primarie h24, la libera professione, la non autosufficienza e l'edilizia sanitaria". Lo afferma il segretario confederale della Cgil, Vera Lamonica, e il responsabile politiche della salute del sindacato, Stefano Cecconi.
 
Sulle cure primarie, spiegano i due sindacalisti, "non c’è alcuna garanzia che i cittadini, finalmente, possano rivolgersi ai medici di base nelle 24 ore e per tutti i giorni della settimana. Sfuma così la possibilità di aprire centri socio sanitari diffusi nel territorio, utili anche per prevenire ricoveri inutili e sovraffollamenti in pronto soccorso". Male anche sulla libera professione, dove "si attua una 'sanatoria' per chi non si è messo in regola con le leggi, permettendo di svolgere a medici pubblici l’attività intramoenia negli studi privati".

Il decreto non risolve neanche la non autosufficienza, una "vera emergenza nazionale". Non ci sono risorse aggiuntive, fa notare la Cgil, "anzi si interviene in modo confuso e preoccupante, persino sull’indennità di accompagnamento per i disabili. Infine sull’edilizia sanitaria si prevede un allargamento degli spazi ai privati, fino alla cessione di ospedali pubblici in cambio di lavori di ristrutturazione".

Senza contare che la sanità è stata duramente colpita dalla spending review. Dopo questo, conclude la Confederazione, da Balduzzi si attendeva "un intervento limpido per riqualificare il servizio sanitario nazionale pubblico, duramente provato dai tagli. Invece ci troviamo di fronte a proposte confuse e contraddittorie, presentate ancora una volta con decreto legge, senza un confronto trasparente con il sindacato e le associazioni di rappresentanza".

Sulla stessa linea l'opinione della Cisl, che lo definisce un "piano evanescente". "E' l'ennesimo piano di intervento sulla sanità che non coglie affatto i veri problemi che riguardano i lavoratori, i cittadini ed i pensionati e che incombono sull'intero settore". Lo sostengono in una nota Pietro Cerrito, segretario confederale Cisl, Giovanni Faverin, segretario generale Fp Cisl e Ermenegildo Bonfanti, segretario generale Fnp Cisl. Il tutto "in totale assenza di confronto con il sindacato confederale, i lavoratori della sanità e l'utenza, su cui sta pesando l'aggravio dei costi e la disorganizzazione crescente".

Gli alimentaristi della Uil criticano l'imposta sulle bibite gassate. "La nuova tassa sulle bevande analcoliche zuccherate, proposta dal governo, rischia di mettere in crisi aziende, già oggi in difficoltà, infliggendo un ulteriore balzello a un settore che vale 1,9 miliardi di euro e che conta diverse decine di migliaia di addetti". È quanto ha dichiarato il segretario generale della Uila Uil, Stefano Mantegazza, commentando l’articolo 11 della bozza del decreto.