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“La revisione dei Livelli essenziali di assistenza sanitaria (Lea) proposta dal ministro Balduzzi è modesta e oltretutto senza finanziamenti: ancora una volta un’intenzione più che un atto concreto”. E' quanto affermano oggi (31 dicembre) in una nota il segretario confederale della Cgil, Vera Lamonica, e il responsabile Politiche della salute, Stefano Cecconi.
Nel metodo, affermano i due sindacalisti, “intanto si tratta di una proposta che deve superare il vaglio del Ministero dell’Economia (il vero 'decisore') e poi ottenere l’intesa in conferenza Stato Regioni. E il fatto che la proposta non sia stata concordata prima con le regioni non facilita l’intesa”. Per quanto riguarda il merito, invece, proseguono Lamonica e Cecconi, “in realtà la revisione dei Lea è assai limitata, rispetto a quella operata dall'allora ministro della Salute Livia Turco nel 2008 e poi, sui rilievi della ragioneria dello stato, affossata dal governo Berlusconi”.
Ora invece “verrebbe aggiornato l’elenco delle malattie rare e croniche (che esentano i cittadini malati dal pagamento del ticket), inserita la 'ludopatia' tra i Lea, ampliato l’utilizzo dell’analgesia epidurale (importante per consentire il parto indolore), e sono fornite indicazioni per l’appropriatezza nelle prescrizioni (ricette) di visite ed esami specialistici. Davvero poco, ma anche quel poco, per essere vero, deve avere finanziamenti adeguati. In epoca di tagli devastanti alla sanità - concludono Lamonica e Cecconi - sarebbe intollerabile demagogia promettere nuovi LEA senza risorse per garantirli”.