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Stablizzati mille precari. La buona notizia arriva dall'Emilia Romagna, sulla base di un accordo sottoscritto – il 31 ottobre scorso – dall'Assessorato alla salute della regione e dai sindacati confederali e di categoria di Cgil, Cisl e Uil, in merito al finanziamento del fondo sanitario regionale per il 2014.
È un risultato in assoluta controtendenza rispetto a quanto sta avvenendo a livello nazionale – secondo il sindacato –, in quanto sul territorio vengono previsti interventi di trasformazione a tempo indeterminato del personale sanitario e tecnico dedicato all'assistenza (un migliaio di rapporti di lavoro), come da tempo richiesto dai sindacati. L'assunzione collettiva a tempo indeterminato per posti che finora erano coperti con incarichi temporanei, consente in questo caso di superare la precarietà, dando certezze ai lavoratori e qualificando i servizi. In più, attraverso un percorso da concordare tra le parti, si avvierà una ricognizione degli atipici per superare tutte le forme di lavoro flessibile e precario.
In secondo luogo, sempre nell'intesa, è satto ribadito l'impegno sugli investimenti e per l'ammodernamento delle tecnologie, al fine di migliorare la capacità del sistema sanitario regionale di rinnovarsi ulteriormente, per rispondere al meglio ai bisogni dei cittadini. Oltre a ciò, le aziende sanitarie della regione dovranno completare il processo di miglioramento dell'offerta di prestazioni specialistiche. Inoltre, è previsto un significativo aumento dell'importo dell'assegno di cura giornaliero per persone con gravissime disabilità acquisite, assistite a domicilio.
Positivo il commento delle organizzazioni sindacali. "Sono stati raggiunti risultati importanti – rilevano in un comunicato unitario Cgil, Cisl e Uil dell'Emilia Romagna –, che evidenziano, ancora una volta, il valore delle relazioni e del confronto tra le parti: il superamento della precarietà per circa mille lavoratori (tra personale medico, infermieristico, tecnico sanitario, operatori tecnici addetti all'assistenza, compresi gli autisti di ambulanze) dedicati all'assistenza diretta alle persone e l'investimento per l'innovazione del sistema sanitario regionale".