Rafforzare il welfare locale, garantendo servizi socio-sanitari più capillari e omogenei sul territorio, per rinnovare il modello socio-sanitario del Fvg, che deve restare al passo con le nuove domande di cura, assistenza e prevenzione, contrastando così la crescita delle aree di povertà e di disagio. Sono questi, ma non solo, gli obiettivi condivisi dai sindacati pensionati Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil del Friuli Venezia Giulia con i vertici regionali dell’Anci, l’Associazione dei comuni italiani, attraverso un recente protocollo d’intesa, sottoscritto anche da Federsanità.
«Al centro dell’accordo – spiegano i segretari regionali Ezio Medeot (Spi), Renato Pizzolitto (Fnp) e Magda Gruarin (Uilp) –, un impegno comune, per far sì che i grandi processi di riforma in atto nella nostra regione, dalla sanità alla riorganizzazione dei comuni, abbiano come approdo finale un rafforzamento del sistema di protezione sociale, attraverso il miglioramento e una migliore integrazione dei servizi socio-sanitari, dei trasporti, delle politiche abitative e una maggiore equità nella tassazione locale, dall’Imu alle addizionali Irpef».
Sul fronte della sanità, che assorbe il 56% del bilancio regionale, Anci e sindacati ritengono necessario proseguire nel percorso di una riforma che dovrà garantire sì gli equilibri economici, ma dovrà farlo perseguendo obiettivi virtuosi come il rafforzamento della prevenzione, l’appropriatezza della cura, la riduzione del tasso di ospedalizzazione in virtù di un potenziamento dei servizi sul territorio. Le altre richieste avanzate nei confronti della Giunta regionale riguardano il nuovo Piano sociale, «da approvare entro quest’anno», l’attuazione del Piano per la prevenzione 2015-18 e della legge 22/2014 sull’invecchiamento attivo, l’attivazione di un tavolo di monitoraggio sull’Isee, per misurare l’impatto delle nuove regole entrate in vigore nel 2015 sull’accesso ai servizi e alle provvidenze erogate dalla Regione e dagli enti locali.
Il protocollo costituirà un modello di riferimento per gli accordi di contrattazione sociale che saranno siglati con i sindacati a livello di singolo comune o di Uti. Accordi che potranno riguardare, si legge nel protocollo, «anche l’individuazione di strumenti atti a favorire la partecipazione dei comuni al recupero dell’evasione dei tributi erariali, mediante la stipula di 'patti antievasione' con l’Agenzia delle Entrate».