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L’incontro decisivo è fissato per oggi (lunedì 3 giugno) a Roma, presso la Prefettura. Sono 3 mila i lavoratori del gruppo San Raffaele nel Lazio, in stato d’agitazione dal 16 giugno scorso, che da quasi un mese non percepiscono gli stipendi (e non riceveranno, secondo quanto annunciato dall’azienda, neanche quello di luglio), a causa di una crisi finanziaria. Il primo incontro tra azienda e sindacati, avvenuto martedì 27 giugno, non ha ancora sciolto il nodo dei pagamenti. Da qui la convocazione del nuovo vertice odierno.
"Una cosa deve essere chiara: non accetteremo soluzioni che non prevedano il pagamento degli stipendi e un impegno formale della proprietà a non utilizzare lo strumento della crisi ogni qualvolta ci sia in campo un contenzioso con la Regione” spiegano Fp Cgil di Roma e del Lazio, Fp Cisl Lazio e Uil Fpl Roma e Lazio: “Ormai è diventata una prassi spiacevole, che umilia e strumentalizza i lavoratori. È evidente che, oltre allo stato di agitazione, senza passi in avanti risolutivi, lo sciopero di tutte le strutture del gruppo è alle porte”.
I sindacati considerano “inaccettabile” il comportamento del gruppo San Raffaele, perché, come “avvenuto sistematicamente nel corso di questi ultimi anni, decide di scaricare sui dipendenti le proprie responsabilità gestionali e il proprio rischio d'impresa”. Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl hanno anche chiesto “alla Regione Lazio di sostituirsi nel pagamento degli stipendi e di sottrarre dai versamenti al gruppo le somme necessarie. È intollerabile che si usino i lavoratori come merce di scambio”.