Si è tenuto ieri fino a tarda sera in Regione Lazio l’esame congiunto previsto dalla procedure di licenziamento collettivo riguardante tutto il personale del gruppo San Raffaele. All’incontro ha preso parte, oltre alla proprietà del gruppo e ai sindacati, la rappresentanza della Cabina di regia per la Sanità della Regione Lazio, che ha chiesto di prorogare la procedura di 15 giorni per definire le questioni rivendicate dalla proprietà e ancora irrisolte. La proprietà ha rifiutato la proposta di proroga, insistendo nel voler sottoscrivere un verbale di mancato accordo. Ne danno notizia, in un comunicato, Fp Cgil, Fp Cisl e Fpl Uil di Roma e del Lazio
"La chiusura della procedura di mobilità con un mancato accordo dà mani libere alla proprietà per procedere nei prossimi 120 giorni al licenziamento collettivo di tutti i 1200 lavoratori, oltre a quanti operano in libera professione e nell’indotto (pulizie, mense, manutenzioni, ecc.) – si legge nella nota –. Riteniamo improponibile la chiusura in toto delle strutture facenti capo al Gruppo San Raffaele per i costi in termini sociali e di assistenza alla cittadinanza che ne deriverebbero".
"Chiediamo pertanto un immediato intervento della Regione Lazio e della Prefettura che scongiuri tale evenienza - conclude il comunicato – e apra contemporaneamente un tavolo di crisi per valutare e predisporre soluzioni alternative che permettano la continuità assistenziale, nel caso non sia possibile comporre il contendere con il Gruppo. Se non ci saranno risposte immediate la nostra mobilitazione non potrà che crescere di intensità".