Alla Salvi & C. di Milano continua la mobilitazione dei lavoratori: mercoledì 27 giugno presidio davanti ad Assolombarda. Prosegue la protesta degli addetti della Salvi di Milano (dal 2002 del gruppo Sicame), in assemblea permanente dall'11 giugno per scongiurare 44 licenziamenti e la chiusura dello stabilimento di Via Cosenz.
“Il problema non è l’inesistenza di commesse – scrivono Fiom e Uilm –, ma la scelta di Sicame di dirottarle verso altri stabilimenti: in Francia ad esempio. Siamo alle solite, insomma, all’ennesima delocalizzazione”.
“La novità di oggi – proseguono –, che rende ancora più complicato poter trovare una soluzione alternativa alla chiusura dell’attività, è l’irremovibile atteggiamento dell’azienda che pare abbia scritto ai fornitori annullando la consegna del materiale che occorre per continuare le lavorazioni in corso adducendo a non ben precisati ‘impedimenti produttivi’. Gli operai della Salvi vogliono continuare a lavorare come sempre hanno fatto in questi cento anni di storia dell’impresa, consolidando l’immagine di un marchio apprezzato dai principali enti elettrici mondiali".
Mercoledì 27 giugno in Assolombarda si terrà un nuovo incontro tra le parti: a sostegno della richiesta di attivare strumenti alternativi ai licenziamenti e alla cancellazione di uno stabilimento che nel 2015 fatturava 30 milioni di euro, i lavoratori saranno in presidio davanti ad Assolombarda.