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Cambiare le politiche della Ue, combattere la povertà, aprire una nuova stagione più attenta alle esigenze dei lavoratori, alla dignità delle persone. Questo il senso del confronto di oggi (3 luglio), nell'iniziativa dal titolo "Lavoratori e sindacati per una nuova Europa sociale", all'interno di Cgil Incontri in corso a Serravalle Pistoiese. Un dialogo sul palco tra il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, Ignacio Fernàndez Toxo, presidente Ces e segretario generale Cc.oo. Spagna, Owen Tudor, responsabile delle relazioni europee e internazionali Tuc Regno Unito e Rudy De Leeuw, presidente Fgtb Belgio. A moderare il coordinatore Area politiche europee e internazionali della Cgil, Fausto Durante. Al centro dell'incontro soprattutto la Grecia: per risolvere la crisi ellenica, ed evitare altre crisi future, bisogna superare l'austerità e ripensare radicalmente l'idea di Europa.
"Alla vigilia del congresso della Ces, vogliamo ragionare sulle sfide del sindacato in Europa, alla luce della nuova Commissione Juncker e della situazione economica, politica e sociale che è ancora segnata da una crisi gravissima". Così Fausto Durante ha introdotto l'incontro.
"Dobbiamo muoverci uniti sulla Grecia - ha detto Owen Tudor della Tuc -, non dobbiamo fare in modo che nessuno ci divida. E' nostro compito tenere in piedi la Ue e combattere per il cambiamento: l'Unione non è perfetta anzi, ma noi rappresentiamo i lavoratori e lottiamo per le loro condizioni. Oggi la Grecia si trova davanti al peggio dell'austerity, all'attacco più forte contro i diritti sindacali e le condizioni di vita: come ha detto Tsipras, è stata sottratta la democrazia al paese inventore della democrazia. Gli stessi attacchi vengono portati a ciascun paese della Ue, per questo occorre restare uniti".
Così Rudy De Leeuw della Fgtb Belgio: "Il problemi dei greci oggi è la povertà. L'austerità sta avendo un impatto molto negativo, è chiaro che con quel programma è impossibile risollevare l'economia e pagare i debiti. Domenica ci sarà un referendum regolare: vanno rispettate le scelte delle persone, tutti hanno questa responsabilità. C'è una questione sociale, bisogna affrontare il nodo della povertà per ottenere un cambiamento sociale. I nostri valori sono welfare, democrazia, progresso, serve un Europa sociale o l'Europa non ci sarà affatto".
Poi parola a Ignacio Fernàndez Toxo, segretario generale delle Comisiones Obreras: "La partita che si sta giocando in Grecia in queste ore ci riguarda tutti. Soprattutto parla alla sinistra continentale e agli errori da questa commessi negli ultimi anni. Perché ci possono piacere più o meno le scelte che sta facendo Atene, ma una cosa è certa: il governo Tsipras sta facendo le cose che la sinistra europea ha rinunciato a fare a partire dal 2010. Dagli esiti della battaglia che la Grecia sta combattendo contro l’intransigenza delle istituzioni europee si capirà quale sarà il futuro anche dei nostri paesi. È Davide contro Golia, ma temo che non finirà come si racconta nella Bibbia. Questi signori temono che se passasse il punto di vista del governo greco si crei un precedente. A novembre, in Spagna, abbiamo le elezioni politiche e la vittoria delle tesi anti-austerità arrecherebbe un danno enorme al primo ministro Rajoy, la principale vestale della strategia neoliberista che muove i poteri forti del’Unione".
Il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, ha ringraziato gli ospiti per la presenza. Poi ha affermato: "Siamo di fronte alla più grande crisi politica dell'Europa dal dopoguerra, non c'è paragone nel passato. E non c'è nessun luogo democratico europeo che la possa affrontare: da una parte ci sono le istituzioni finanziarie, dall'altra le riunioni dei governi. Non c'è nessuno che sostenga un punto di vista condiviso dell'Europa. C'è dunque un problema democratico: la Commissione europea si arroga il diritto di dire se un paese può votare o meno, la stessa democrazia è in forte discussione. Poi c'è il tema economico: l'idea che i pensionati greci portano via le nostre pensioni è una gigantesca bugia, la verità è che le pensioni dei greci hanno pagato le banche europee". Camusso ha proseguito: "E' svelato l'inganno, l'Europa non sta cambiando, non c'è alcuna flessibilità come dimostra il mancato accordo con la Grecia. Oggi è assente un'altra idea di Europa sociale, di democrazia, di come ottenere risultati. Vince la paura, il tutti contro tutti. C'è dietro una precisa filosofia politica: si dice che un paese non può tassare le transazioni finanziarie, con la patrimoniale, ma i soldi vanno presi dagli anziani che non possono pagarsi le medicine. Dietro l'austerità c'è allora anche la difesa di chi si è arricchito, c'è un'esplicita guerra economica contro il mondo del lavoro. Viene meno l'idea di un'Europa avanzata, se le sinistre europee non decidono di cambiare il gioco: le sinistre hanno una grande responsabilità, non possono ritenere il piano Juncker una buona mediazione, devono affermare con forza che un'altra Europa è possibile. Da parte sua - ha concluso -, il movimento dei lavoratori deve costruire una solidarietà europea che la politica non garantisce più".