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La Confederazione Internazionale dei Sindacati (CSI-ITUC ) ha espresso la propria contrarietà alla definizione, da parte dell'ISO – International Organisation for Standardization, di uno standard relativo ad un Sistema di gestione della Salute e Sicurezza sul Lavoro (Occupational Health and Safety Management System).
Per il sindacato internazionale la sede istituzionale per le definizione di norme relative alla salute e sicurezza sul lavoro è unicamente quella dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro (ILO, nell'acronimo inglese), per la sua appartenenza al sistema delle Nazioni Unite, per la sua quasi centenaria competenza in materia, per la sua unica struttura tripartita, che consente a Governi, rappresentanti degli imprenditori e rappresentanti dei lavoratori di emanare norme ben fondate sulla conoscenza delle reali condizioni di lavoro e meglio implementabili proprio in funzione della loro elaborazione condivisa.
Quelli dell'ILO sono trattati internazionali cui i 185 stati membri devono attenersi. In questi giorni, in cui i rappresentanti delle organizzazioni di standardizzazione (l'UNI, in Italia) devono votare su una bozza di testo da “promuovere” o meno a base condivisa per la fase successiva di lavoro, la CSI ha chiesto – direttamente e attraverso i propri membri - di bocciare l'attuale testo. Infatti, nonostante il lavoro fosse proceduto sulla base di un Accordo – siglato nel 2013 – tra la stessa ISO e l'ILO, nel tentativo di garantire l'adesione del testo ISO alle convenzioni internazionali sul lavoro dell'ILO, un documento dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro afferma chiaramente che l'attuale bozza ISO “...non rispetta e non sostiene le norme internazionali del lavoro (ILS) in un vasto campo di questioni sotto il mandato dell'ILO (ILO issues) e mette il possibile standard in contrasto con le norme internazionali ampiamente riconosciute e con molte leggi nazionali”.
Il documento dell'ILO (vedi allegato) denuncia una serie di mancanze rispetto alle norme internazionali del lavoro della bozza messa in approvazione.
Il ruolo dei lavoratori e la loro partecipazione – diretta e tramite sindacati – alla gestione della salute e sicurezza; la riduzione delle responsabilità delle proprietà e direzioni aziendali nella garanzia della salute e sicurezza per i lavoratori; la discrezionalità nella fornitura degli strumenti di protezione individuale; la definizione di rischio, infortunio e malattia professionale – sono, fra gli altri, alcuni dei punti sui quali l'ILO dichiara il mancato rispetto delle norme internazionali sul lavoro e una modificazione “unilaterale” della bozza di testo, rispetto a quanto definito nel gruppo di lavoro, pur criticato dall'ILO per la assolutamente insufficiente presenza di rappresentanti dei sindacati (ISO non la prevede).
La CGIL – in una lettera all'UNI (vedi allegato) – ha chiesto che i partecipanti italiani al gruppo di lavoro ISO votino contro l'adozione della bozza, consentendo di riaprire una discussione per un testo aderente alle norme internazionali sul lavoro.