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Presidio dei lavoratori delle saline di Margherita di Savoia (Bat) questa mattina (14 febbraio) davanti ai cancelli dallo stabilimento di zona Regina contro la sospensione del funzionamento degli impianti di essiccazione ed impacchettamento imposta dalla Provincia di Barletta–Andria–Trani e comunicata ieri sera all’Atisale s.p.a. La decisone segue il verbale dei tecnici dell’Arpa Puglia che nel sopralluogo dello scorso 17 gennaio riscontravano “non conformità relative allo stato di manutenzione degli impianti, all'atto autorizzativo, alle emissioni di polveri in atmosfera, allo scarico delle acque reflue industriale ed alle emissioni acustiche ambientali”.
“Un provvedimento - commenta Gaetano Riglietti, segretario generale Flai Cgil Bat - la cui tempestività già ci lascia fortemente perplessi, non avendo mai avuto, sino ad oggi, nessun riscontro o contezza da parte dell’azienda di ciò che stava avvenendo in quel sito produttivo delle saline di Margherita di Savoia”.
Un’autentica doccia fredda per i 120 lavoratori (una cinquantina quelli dei “sali essiccati”) che si sono visti di punto in bianco fermare un impianto dell’azienda a seguito della decisione della Provincia. Facendo seguito alla richiesta delle Rsu al Prefetto della Bat ed al presidente della Task Force regionale per l’occupazione di un incontro urgente alla presenza della Provincia e del Comune di Margherita di Savoia, la Flai Cgil e la Cgil Bat hanno chiesto un tavolo di confronto al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, ed agli assessori all’ambiente, al lavoro ed allo sviluppo economico per individuare le soluzioni possibili atte a salvaguardare e coniugare lavoro, occupazione, livelli produttivi ed ambiente. “Ci auguriamo che questa vertenza che riguarda una realtà produttiva importante del territorio e che coinvolge circa 120 lavoratori meriti la stessa attenzione come quella riservata all’Ilva di Taranto”, dichiara Peppino Deleonardis, segretario generale Cgil Bat.