“Se questo Paese è costretto a chiamare l’Esercito per completare i lavori di un’opera, c’è da essere veramente preoccupati”. E’ quanto sostiene il segretario nazionale della Filt Cgil, Michele Azzola, in merito a quanto stabilito oggi tra il presidente dell'Anas Pietro Ciucci ed il Capo di Stato Maggiore dell'Esercito, Giuseppe Vallotto, evidenziando che “il concretizzarsi di quello che fino ad oggi era solo un’idea sui cantieri della Salerno Reggio Calabria, ci amareggia e ci lascia contrariati”.

Secondo il dirigente sindacale della Filt "non è con l’Esercito che vanno ricercate soluzioni alle manifestazioni di illegalità che si sono presentate nel corso di questi lunghissimi anni e che hanno di fatto impedito il completamento di un’opera che è il presupposto dello sviluppo del Mezzogiorno". "Riteniamo invece - prosegue Azzola - che i controlli debbano essere rigorosi e continuativi da parte di tutti i soggetti preposti e da parte della stessa Anas, anche attraverso l’organizzazione di un’efficace alta sorveglianza sulle modalità di esecuzione delle diverse fasi dei lavori".
 
"Dopo quest’annuncio sulla necessità dell’esercito ci piacerebbe chiedere al Governo - prosegue il sindacalista - quale sia il giudizio sulla Legge Obiettivo fortemente voluta dalla stessa compagine governativa che ha dimostrato il proprio fallimento e di non essere in grado di soddisfare quelle esigenze di sviluppo".

"Ci chiediamo - conclude Azzola  - se l’Anas dopo la manovra finanziaria di luglio scorso sia ancora in grado di potersi organizzare con efficacia anche per rispondere a quei doveri di alta sorveglianza che la legge gli affida".