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“In breve tempo le aziende sarebbero tentate di uscire da Confindustria, disdettare il contratto nazionale e applicare il minimo di legge che è più basso”. Lo dichiara il segretario confederale della Cgil, Serena Sorrentino, commentando oggi (14 aprile) su Repubblica il progetto di salario minimo. In un articolo sul quotidiano, Paolo Griseri approfondisce le linee essenziali del progetto del governo sul salario minimo, descrivendone i possibili effetti in termini di contrattazione.
Una conseguenza che si comincia a temere, a suo avviso, è quella della "balcanizzazione" dei contratti visto che con il salario minimo per legge sarebbero rimessi in discussione i contratti nazionali per dare sempre più spazio alla contrattazione aziendale, aumentando il salario solo dove ci sono le condizioni. Secondo Serena Sorrentino, si tratta di uno “scenario da incubo”: “La stessa idea di sindacato generale - dice -, che cerca di dare uguali diritti a chi fa lo stesso lavoro in ogni parte del Paese e in ogni fabbrica, finirebbe per essere sconfitta”.