"Uno scenario di mercato profondamente deteriorato" che ha creato "una discontinuità significativa, che non prevediamo possa riassorbirsi nel breve-medio periodo". Così l'amministratore delegato di Saipem, Stefano Cao, nel corso della conference call organizzata ieri, 28 luglio, per commentare i risultati della società relativi al primo semestre 2015, ha annunciato un un piano di risparmi da 1,3 miliardi che porterà, conseguentemente‚ a un taglio di 8.800 posti di lavoro entro il 2017. Il crollo del prezzo del petrolio si è in sostanza abbattutto sui conti di Saipem, che chiude il primo semestre dell'anno con una perdita di 920 milioni di euro.

"Il debito è la priorità e ci stiamo lavorando" ha detto Cao, rinviando al piano strategico, atteso con la presentazione dei conti del terzo trimestre, le modalita di una ristrutturazione che dovrà tagliare il cordone ombelicale con l'Eni. Il programma "di rilancio e taglio costi" dunque si articola attraverso "una razionalizzazione del portafoglio di asset della società per rifocalizzarla su paesi e attività a maggior valoreaggiunto". In termini di presenza geografica, "verrà assicurato l'appropriato dimensionamento delle operazioni produttive in alcuni paesi tra i quali Canada e Brasile mentre "in termini della flotta navale sono stati individuati 5 mezzi da dismettere. E' inoltre in corso "una revisione dei processi e dell'organizzazione di Saipem, al fine di aumentare la rapidita' e l'efficienza delle operazioni".