“Si registra, anche in questa occasione, una buona adesione su tutto il territorio nazionale con la cancellazione, preventivamente e non, di circa 50 voli, oltre ai 250 già cancellati in tutta Europa”. Lo affermano congiuntamente Filt Cgil e Uiltrasporti, in merito allo sciopero europeo del personale di Ryanair di base in Italia, unitamente al personale di Belgio, Olanda, Portogallo, Spagna e Germania, evidenziando che “la compagnia tra cancellazioni di voli e comunicazioni ai lavoratori ha cercato di boicottare in tutti i modi la protesta”.

“Eravamo partiti in tre e ora siamo sei paesi europei – rilevano ancora le due sigle – che stiamo protestando contemporaneamente. Il fronte si allarga sempre più, dimostrando alla compagnia irlandese che il suo approccio verso i lavoratori e le rappresentanze sindacali da loro liberamente scelte è sbagliato. Ryanair ne prenda atto e ci convochi per la definizione di un contratto collettivo di lavoro di diritto italiano che preveda le tutele del nostro ordinamento e soddisfi le legittime istanze dei piloti e degli assistenti di volo”.

“A Ryanair – spiegano – chiediamo di convocarci per la definizione di un contratto collettivo di lavoro di diritto italiano che preveda le tutele del nostro ordinamento e soddisfi le legittime istanze dei piloti e degli assistenti di volo. Inoltre le affermazioni della Commissaria Ue al Lavoro, Marianne Thyssen, rafforzano le richieste dei lavoratori e le indicazioni dei giudici dei tribunali di Bergamo e di Busto Arsizio contro l'approccio, in contrasto con la normativa nazionale, della compagnia irlandese verso i propri lavoratori”. Ryanair ha infatti tradizionalmente impiegato una quota importante della sua forza lavoro con contratti di diritto irlandese, che i sindacati contestano in quanto fortemente svantaggiosi per i lavoratori. In Italia, dopo l'accordo tra la compagnia e l'associazione Anpac, Filt Cgil e Uiltrasporti hanno organizzato un referendum che ha avuto un esito molto chiaro: l'82% dei piloti hanno detto no all'accordo. 

Tra i punti più critici dell'accordo, bocciato nel referendum dai lavoratori, c'è la “mancanza di libertà di affiliazione sindacale” e di “adesione a iniziative sindacali”; inoltre, i piloti sono “obbligati al pagamento della propria divisa da lavoro”, mentre “non è assicurato agli equipaggi il pasto a bordo durante il servizio”. Infine, l'accordo contestato secondo Filt Cgil e Uiltrasporti “consente la sottoscrizione di contratti paralleli da parte di agenzie interinali, oltre ad essere ampiamente insufficiente l'investimento messo in campo dall'azienda in materia di salario e previdenza”.

Tornando allo sciopero, è evidente un certo nervosismo della compagnia aerea, che negli ultimi giorni ha ripetutamente stigmatizzato le proteste e le mobilitazioni sindacali definendole “inutili”. Di risposta, Filt, Uiltrasporti e Ugl trasporto aereo hanno scritto al ministro del Lavoro, Luigi Di Maio, per chiedere “un incontro urgente per individuare le misure necessarie a ricondurre i comportamenti al rispetto delle norme sul lavoro, dei diritti costituzionali dei lavoratori e dei cittadini e delle sentenze della magistratura”.

“Nella fattispecie – scrivono i sindacati –, Ryanair ha scelto alcuni interlocutori sindacali di proprio gradimento, sottoscrivendo con questi accordi collettivi dai contenuti inaccettabili, non coerenti con il contratto nazionale di settore e, a nostro avviso, per molti aspetti contrastanti con la normativa del lavoro italiana”.