“Siamo fortemente preoccupati per gli oltre 200 lavoratori della Rwm Italia e le centinaia dell’indotto che rischiano di perdere il lavoro nelle prossime settimane”. A lanciare l’allarme sono la Filctem Cgil e la Femca Cisl regionali e del Sulcis-Iglesiente che chiedono un intervento urgente della politica per restituire una prospettiva ai lavoratori coinvolti. Dopo la decisione del Governo di sospendere le licenze di esportazione di alcuni contratti per la fornitura di ordigni bellici l’azienda potrebbe decidere, per far fronte alla situazione di crisi, non solo di non rinnovare molti dei contratti di lavoro a tempo determinato, ma anche di ridurre il personale a tempo indeterminato.
“Abbiamo sempre chiesto e continuiamo a chiedere la cessazione di tutti i conflitti nel mondo, incluso quello dello Yemen, ma occorre una pianificazione di settore, azioni ragionate sul futuro dell’industria della Difesa che rappresenta un comparto importante per il Paese nel quale può e deve trovare spazio anche quel pezzo di industria di settore che insiste sul territorio di Domusnovas. Occorre, in altre parole, trovare le giuste compensazioni per evitare che siano i lavoratori sardi ad essere penalizzati: è una strada percorribile che consentirebbe di proseguire nelle attività alla pari di tante altre aziende diffuse su tutto il territorio nazionale”.
Perciò, come sindacato “ci aspettiamo che il governo sia conseguente rispetto alle decisioni prese e trovi una soluzione al problema dei lavoratori che rischiano di perdere il lavoro in un territorio, quello del Sulcis-Iglesiente, già fortemente disagiato per la grave crisi del sistema industriale sardo”.
Non è per nulla accettabile infatti che si facciano scelte senza farsi carico delle conseguenze. L’appello va anche alla giunta regionale, alla quale Filctem e Femca chiedono che intervenga con una sua posizione per trovare, insieme alle organizzazioni sindacali e all’azienda, soluzioni che restituiscano dignità e certezza del lavoro alle persone coinvolte e sopperisca alla continua assenza di programmazione industriale da parte del governo nazionale. “Auspichiamo, nel frattempo – concludono Filctem e Femca - che l’azienda confermi gli investimenti e mantenga gli organici perché, al momento, siamo davanti all’incertezza sul prosieguo del programma di investimenti (oltre 40 milioni di euro) che potrebbe essere sospeso o addirittura annullato senza che si trovino rimedi alle ripercussioni sull’occupazione diretta e indiretta”. Da qui la richiesta affinché si apra al più presto una discussione istituzionale con le parti coinvolte per affrontare la grave crisi attuale.