La decisione dell'Adi di assegnare a "Rossa - immagine e comunicazione del lavoro 1848-2006" il prestigioso premio Compasso d'oro è ovviamente motivo di grande soddisfazione per tutti coloro che alla progettazione e realizzazione di quell'evento hanno in qualche modo concorso. E mi preme sottolineare in particolare quanto sia significativo il fatto che quest'anno, in concomitanza con il 150° anniversario dell'Unità d'Italia, il premio sia inserito nell'evento "Unicità d'Italia"- Made in Italy e identità nazionale-1961/2011, cinquant'anni di saper fare italiano.

Evidenzio questo aspetto perché riporta alla mente, spero non soltanto alla mia, la riflessione che si produsse nella confederazione nella fase di approccio e prima definizione dell'intero programma di iniziative da dedicare al Centenario della Cgil, di cui la Mostra Rossa fu l'evento conclusivo, di vera e propria sintesi. Dicemmo e scrivemmo allora che l'intento che voleva animare l'intero Progetto Centenario era di rendere evidente come il movimento organizzato dei lavoratori fosse stato, nel corso dei decenni, un agente fondamentale di costruzione dell'identità nazionale; fin dal suo sorgere, pur nell'evoluzione delle sue forme organizzate e delle sue modalità espressive e operative. Uno dei principali fattori di coesione; una vera e propria "armatura" per l'edificazione della nazione.

Rammento, peraltro, che uno degli altri eventi espositivi che dedicammo al nostro Centenario – una mostra di arte figurativa italiana sull'immagine del lavoro – fu significativamente titolato "I Costruttori". Fu una scelta propriamente "culturale", che presupponeva cioè una precisa analisi della nostra storia sociale,ma non solo: anche della nostra storia politica e istituzionale. Una scelta che considero ancor più oggi motivata e giusta, anche se non sono certo che fosse allora, e che sia oggi, pienamente compresa e condivisa da tutta la Cgil. Indubbiamente, la compresero e la condivisero tutti coloro che parteciparono, in particolare, alla progettazione e alla realizzazione di Rossa. Primo fra tutti Luigi Martini, che della mostra fu ideatore e curatore, e con lui la numerosa equipe di studiosi, storici, critici d'arte, esperti di comunicazione che affiancarono l'Associazione per il Centenario e il Comitato per le celebrazioni.

Anche il tema specifico della mostra merita di essere puntualizzato nel contesto di questa breve riflessione, poiché fu molto più di un semplice, per quanto pregevole e affascinante, evento espositivo. Si volle raccontare e rappresentare "l'immagine e la comunicazione del lavoro"; nel duplice significato di quel genitivo (del lavoro): la comunicazione prodotta dalle organizzazioni dei lavoratori, in modo deliberato e consapevole o indirettamente con il proprio modo di essere e di agire; e la comunicazione prodotta e trasmessa dai diversi media sui temi del lavoro. Sia il lavoro come soggetto collettivo produttore di comunicazione, che il lavoro come oggetto di immagine, iconografia, narrazione.

Il rapporto fra il Comitato per le celebrazioni e il curatore fu permanente e proficuo; il lavoro di ricerca, selezione dei materiali, l'organizzazione delle immagini e il coerente sviluppo della narrazione fu lungo e faticoso,ma il risultato fu davvero straordinario, sia per fruibilità del prodotto che per lucidità del "messaggio" trasmesso.Da questo punto di vista, il lavoro del curatore – lungo più di tre anni – fu indubbiamente pregevole e meritorio.Altrettanto meritevole di riflessione fu il lavoro di chi realizzò la mostra.

La scelta fondamentale che i valenti professionisti dello Studio NO3 ci proposero, e che si rivelò vincente, fu di organizzare l'intero percorso allestitivo filtrando attraverso la tecnologia digitale l'intera produzione multimediale che il curatore e i promotori della mostra selezionarono per essere rappresentata.Anche la materialità di alcuni oggetti inseriti nell'allestimento, oltre alla multimedialità intrinseca nella varietà degli oggetti e delle immagini esposte (fotografie,manifesti, documenti cartacei, simboli, film, video) furono collocati in un contesto digitalizzato, che, per ciò stesso, sollecitava interattività e partecipazione del fruitore.

Un ricorso intelligente alla tecnologia, non freddo, non astrattamente "contemporaneo", che risultò cruciale non tanto perché, come a tutti evidente, più appropriato a coinvolgere le nuove generazioni (che pure era obiettivo perseguito dai promotori),ma soprattutto perché il linguaggio digitale, più di ogni altro, consente al fruitore una visione più ampia e più di sintesi fra diversi messaggi e differenti linguaggi. Consente, per stare al caso nostro, di cogliere con facilità analogie e differenze, quindi di ricostruire con maggiore rapidità e facilità lo sviluppo della storia che si sta narrando.Meritorio di qualche attenzione anche il bellissimo catalogo della mostra. Molto più di un prodotto esteticamente pregevolissimo: un vero e proprio ampio trattato di storia sociale. E totale è la coerenza fra l'ampia saggistica, che arricchisce le pagine iconografiche, e l'impostazione dell'intero progetto culturale descritto e motivato nelle righe iniziali di questa sintetica riflessione.

Non so quante fra le strutture Cgil abbiano acquisito l'opera, ma mi permetto di ripetere, pur se in termini postumi, che si tratta di un materiale prezioso in funzione formativa, oltre che per semplice documentazione storiografica dei gruppi dirigenti. In ragione dell'esperienza compiuta quale presidente dell'Associazione per il Centenario, rinnovo oggi, a fronte della soddisfazione per il conferimento del premio Compasso d'oro, un convinto ringraziamento a tutti gli archivi storici e i centri di documentazione, interni alla rete delle strutture Cgil o a essa esterni, pubblici o privati, che hanno a suo tempo generosamente contribuito al lavoro preliminare di ricerca e riproduzione dei materiali di cui ci siamo avvalsi per realizzare il progetto Rossa. È stato un lavoro ambizioso, è costato molta fatica, ha reso qualche gratificazione.Quella del premio Compasso d'oro è l'ultima, fra le più gradite. 

* Presidente dell'Associazione Centenario