“Sono preoccupato: la situazione sociale rischia di diventare esplosiva, la crisi si aggrava e le istituzioni locali se ne disinteressano”. Onorio Rosati, segretario della Camera del lavoro di Milano, parla con l’Unità (e con il Corriere della Sera) oggi che la Cgil del capoluogo lombardo si ferma per lo sciopero generale. “Dal punto di vista dell'occupazione – spiega –, le cose non vanno bene. Abbiamo trentamila persone in mobilità e i dati sulle richieste di cassa integrazione dicono che gennaio del 2012 è stato peggiore di gennaio di due anni fa. Ma sembra che le istituzioni locali non se ne accorgano. Fino a qualche tempo fa, di fronte a una crisi aziendale che comportava licenziamenti collettivi, la Regione apriva un tavolo di confronto con i sindacati. Oggi questo non avviene, si preferisce scaricare tutto sul ministero del Lavoro”. E la nuova legge regionale a sostegno delle imprese “è una legge che non affronta le emergenze. Non c'è nulla, ad esempio, per il rilancio delle telecomunicazioni, che qui è uno dei settori più in crisi. E poi non c'è solo la Regione, anche la Provincia avrebbe un ruolo ma sembra immobile”.
Sul “vulnus” dell'articolo 18, “il governo Berlusconi voleva cancellarlo – dice Rosati –, il governo Monti lo modifica pesantemente. Noi restiamo fermi sulla nostra posizione: il reintegro del lavoratore ingiustamente licenziato deve essere davvero esigibile”.
Rosati, la crisi diventa emergenza sociale
18 aprile 2012 • 00:00