Oggi a Bucarest membri del Sindacato Nazionale Rumeno del Pubblico Impiego (SNFP) hanno manifestato per due ore davanti alla sede del governo chiedendo un aumento di stipendio del 50% e tutela legale per gli impiegati delle istituzioni pubbliche come da accordi presi con l’esecutivo. Una dichiarazione dell’SNFP sostiene che la dimostrazione di oggi intende smentire il fatto che gli impiegati pubblici siano responsabili del fallimento cui il governo è andato incontro nel settore e che i sostenitori della protesta non intendono più essere usati dai politici come strumenti della loro campagna elettorale.
I sindacalisti hanno deciso di manifestare davanti al palazzo del governo in seguito al disaccordo con i rappresentanti del ministero dell’economia e delle finanze. “La nostra protesta finirà solo quando le norme che garantiscono la tutela degli impiegati pubblici saranno pienamente osservate” ha detto il leader sindacale Sebastian Oprescu. Lo sciopero di oggi ha visto la partecipazione di addetti a diversi settori. Di recente la Federazione Nazionale dei Sindacati della Pubblica Amministrazione (FNSA) ha inviato una lettera al primo ministro Calin Tariceanu e ai presidenti della Camera dei Deputati e del Senato con la richiesta di aumenti di stipendio per tutti gli impiegati del settore pubblico. La Federazione Nazionale dei Sindacati della Sanità (TESA) intende dar luogo a una protesta se gli addetti al settore non riceveranno un aumento di salario del 60% a partire dal primo novembre. Martedì scorso la Camera dei Deputati ha approvato un’ordinanza emendata dall’opposizione socialdemocratica per un aumento del 50% dei salari nel settore dell’istruzione. L’ultima parola su un aumento generale dei salari spetta comunque alla Camera dei Deputati. (Massimo Congiu)
Romania, proteste del pubblico impiego
9 ottobre 2008 • 00:00