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“Pensavamo fosse difficile peggiorare la delibera regionale 18 del 2014, con la quale si gettavano i presupposti per ottenere una casa popolare occupando abusivamente un immobile, ma la Regione Lazio non finisce mai di stupirci”. Così, Emiliano Guarneri, segreterio del Sunia di Roma.
“Da quello che leggiamo sulla stampa - continua - sembra che la revisione di quell'indecente delibera confermi per gli occupanti abusivi il diritto all’alloggio popolare, per il semplice fatto di essere in quella condizione. Senza accertamenti su residenza, possidenza o redditi (come avviene per tutti i cittadini che hanno seguito le vie previste dalle norme) mirati a determinare chi abbia maggiori necessità, si compie l’ennesima profonda ingiustizia e si contribuisce ad aumentare, se ce ne fosse bisogno, distanza, sfiducia e indignazione verso le istituzioni. A questo punto, per completare la definitiva beffa ai danni di tutti quei cittadini che continuano a credere di poter un giorno far valere i propri diritti partecipando a regolari bandi, servirebbe solo un’altra sanatoria per le occupazioni abusive delle case popolari…"
"Ci opporremo in tutte le sedi preposte per garantire a tutti i cittadini la dovuta equità di trattamento" conclude.