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“L’immobilismo di un’amministrazione diventa ancor più grave quando a farne le spese sono i poveri. È quanto sta accadendo a Roma, quartiere san Lorenzo, dove una struttura dell’Esercito della Salvezza che ha offerto accoglienza diurna fino a 88 persone al giorno nell’ambito del ‘piano freddo 2017-2018’, da oggi deve sospendere il proprio servizio perché l’annunciato ‘Piano caldo’, che doveva prendere il via il prossimo 21 giugno, non partirà a causa di procedure di gara non concluse”. A lanciare l’allarme è l’Alleanza contro la povertà del Lazio, formata da un nutrito gruppo di associazioni tra cui Caritas, Comunità di Sant’Egidio, Cesv, Acli, Azione Cattolica, Cgil, Cisl e Uil, F.N. San Vincenzo De Paoli, Anci Lazio, Fio.Psd, Fond.Ebbene, Forum del Terzo Settore, Lazio Sociale, Movimento Focolari.
“Eventi di relativa importanza per queste persone fragili – si legge in un comunicato – hanno distolto l’attenzione dell’amministrazione comunale dalla programmazione concordata con le associazioni e le organizzazioni del terzo settore che da anni lavorano sul territorio per dare sostegno alle fragilità della città, tanto che nel 2016 hanno promosso l’Alleanza regionale del Lazio per affrontare insieme il tema della povertà e trovare soluzioni strutturali in risposta ai bisogni emergenti a Roma e nel Lazio”. Spiega il tenente colonnello dell’Esercito della Salvezza, Massimo Tursi: “L’incertezza causata dalle procedure non concluse mette in difficoltà un’organizzazione come la nostra che non potrà continuare a portare avanti un servizio svolto con fondi e risorse proprie anche umane, con 15 operatori tra volontari e professionisti. Difficoltà dovute anche ai ritardi nell’erogazione di fondi a copertura dei servizi di accoglienza già resi per circa 400 mila euro. Tra l’altro – continua Tursi – a ciò si aggiunga che il ‘Piano caldo’ per i senza fissa dimora prevede posti insufficienti rispetto alla reale emergenza: 280 in tutta Roma, e di questi per la notte solo 100, su ben oltre 15 mila persone. Fra loro crescono gli italiani, le donne, i padri separati. L’amministrazione dovrebbe ringraziare questi enti che finora hanno anticipato con fondi propri”.
“In questa città concentrata sugli incresciosi fatti riguardanti la costruzione dello stadio della Roma – dichiara Roberto Cellini, portavoce dell'Alleanza contro la povertà del Lazio – avvengono fatti gravi di cattiva amministrazione riguardanti la parte più povera e più debole dei residenti e che si riferiscono al centro di accoglienza per minori, in via Venafro, al Tiburtino dove organizzazioni di estrema destra capeggiano rivolte contro gli immigrati. Oltre a questo dramma, l’amministrazione comunale, ormai insediatasi da due anni, malgrado i proclami non ha ancora elaborato un piano sociale cittadino indispensabile per governare le complessità e criticità di Roma”.
“Noi dell’Alleanza contro la povertà, che raggruppa trasversalmente sigle laiche e cattoliche, siamo profondamente preoccupati della tenuta sociale”, conclude la nota. “La crisi ancora in corsa ha fatto scivolare verso la povertà tante persone che non trovano risposte pubbliche ma spesso solo l’azione volontaria di tanti cittadini supplisce l’intervento pubblico. Chiediamo a questa amministrazione di intervenire e risolvere i problemi aperti, di far partire il ‘Piano caldo’ come previsto, di concludere al più presto il piano sociale cittadino e di privilegiare quella parte di cittadini che fanno fatica a vivere su quella attenta alle speculazioni”.