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Sono arrivate nella mattinata di lunedì 19 marzo ai trenta impiegati della Roma Multiservizi le lettere di licenziamento. "Una soluzione inaudita e strumentale", la definiscono in una nota Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti di Roma e del Lazio, che ricordano come l'azienda abbia "rifiutato ogni forma di dialogo perché aveva già deciso, sin dall’inizio, di licenziare".
"Non possiamo accettare questa macelleria sociale – continuano i sindacati –. Abbiamo fatto moltissime riunioni proponendo soluzioni alternative che tutelassero i livelli occupazionali e il salario dei lavoratori e abbiamo ricevuto solo promesse e impegni illusori (l’ultimo in ordine di tempo lo scorso giovedì da parte dell’assessore Gennaro). La realtà delle intenzioni si è palesata oggi con le lettere di licenziamento".
È stata rifiutata, invece, la proposta sindacale d’accedere agli ammortizzatori sociali a rotazione per tutti i dipendenti coinvolti. "L’obiettivo della Roma Multiservizi è quello d’avere uno strumento di pressione, nei confronti di Roma Capitale, per ottenere più appalti e fatturazione?", si chiedono i sindacati, secondo i quali l’amministrazione capitolina, sindaca Raggi in testa, "non può sfuggire alle sue responsabilità e doveri istituzionali".
Vista l'indisponibilità al dialogo, Filcams, Fisascat e Ultucs si preparano ad attivare forme di protesta ancora più incisive: "Faremo presidi in Campidoglio, davanti la sede della Roma Multiservizi, di Ama e Manutencoop", annunciano. "Le iniziative saranno rivolte anche contro tutti coloro che si sono resi responsabili e/o complici di questa gravissima situazione - continuano i sindacati - Coinvolgeremo lavoratori e delegati anche di altri appalti di tutto il Lazio per rivendicare con forza la dignità delle persone e per chiarire una volta per tutte che il lavoro non è una merce e che i problemi delle aziende non possono riversarsi sempre e solo sui lavoratori. Continueremo a lottare fino a quando non verranno ritirati i licenziamenti".
Di "ricatto inqualificabile dell'azienda" parla anche il segretario generale della Cgil di Roma e del Lazio Michele Azzola. “Giocare con i lavoratori e i loro diritti, mettere alla porta trenta persone che da anni operano in azienda con i metodi adottati da Multiservizi – afferma Azzola – è per la Cgil del tutto inaccettabile. Reagiremo con durezza davanti a un ricatto che riporta le lancette dell’orologio agli inizi del Novecento”.