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Ci saranno anche Susanna Camusso e Virginia Raggi, oggi, lunedì 25 settembre, alle 16.30 a Roma, nel quartiere popolare di Settecamini, per festeggiare assieme ai 700 alunni, le famiglie, gli insegnanti e la direzione didattica la fine dei lavori per l'abbattimento delle barriere architettoniche della scuola elementare A. Nuzzo.
No, non è un fine cantiere...è un fine "sciopero a rovescio” dei disoccupati edili, lanciato dalla Fillea Cgil di Roma e Lazio insieme alla confederazione, per riaffermare il diritto al lavoro e la necessità di fare investimenti concreti per creare occupazione, come ricorda Mario Guerci, segretario generale degli edili Cgil Roma e Lazio: “Siamo di fronte ad una crisi senza fine e non si vede ancora una via d’uscita, dal 2008 oltre la metà dei lavoratori edili hanno perso il lavoro e, con gli investimenti ridotti all'osso, le comunità locali non riescono a fare le manutenzioni necessarie per mettere in sicurezza le scuole e gli spazi pubblici".
"Per chiedere lavoro ed investimenti, oltre alle forme classiche di lotta e mobilitazione - continua Guerci - come Fillea in questi anni abbiamo recuperato una storica forma di lotta che caratterizzò il nostro sindacato nei primi anni cinquanta, lo sciopero al contrario dei disoccupati. In varie regioni d’Italia abbiamo organizzato squadre di disoccupati per ripulire giardini, bagni e spazi pubblici, ricoprire buche nei centri storici, Qui a Roma abbiamo pensato di far partire il nostro sciopero guardando ai bambini, individuando una scuola elementare di un quartiere popolare, la Nuzzo di Settecamini, dove gli alunni disabili non potevano accedere alla biblioteca e all’aula del telescopio e il piccolo parco era infestato da erbacce alte, ratti e serpi. E allora, anche grazie alla fiducia della direzione scolastica e la collaborazione dell’ufficio tecnico del IV Municipio, abbiamo aperto il nostro cantiere".
Dopo alcuni mesi di lavoro, la Fillea e la Cgil hanno restituito alla collettività una scuola senza barriere, con sentieri puliti e verde attrezzato di nuovo fruibile, dove finalmente tornano a splendere anche i bellissimi murales realizzati dai ragazzi lungo il muro di cinta. Un progetto che, a detta dei tecnici del Municipio “non sarebbe costato meno di 50 mila euro solo per l’abbattimento delle barriere”, racconta Walter Fadda, che ha guidato la squadra di disoccupati e cassaintegrati edili impegnati per un totale di 160 giornate lavorative "e allora ci abbiamo pensato noi, con il lavoro dei volontari e con il sostegno e la solidarietà di alcune ditte che ci hanno regalato i materiali, gli strumenti di lavoro, addirittura attrezzatura costose, come una piccola betoniera” che, promette Fadda, “useremo per i prossimi scioperi al contrario", perché la Fillea non si ferma, "abbiamo in cantiere altri interventi, i Municipi e le scuole hanno capito che facciamo sul serio, che non siamo pazzi, e stanno quindi superando le diffidenze e le resistenze iniziali".
La festa di oggi, 25 settembre, sarà dunque la festa di tutto il quartiere, ma in particolare "sarà un omaggio ai disoccupati edili che hanno reso possibile tutto questo, con il loro impegno quotidiano, anche nelle terribili giornate di luglio e agosto con 40 gradi. Un impegno - aggiunge Fadda - che è andato oltre la fatica fisica, perché l’esperienza di questi operai è stata indispensabile anche nella progettazione”, come è stato per Antonio, padre di un disabile, i cui suggerimenti sono stati determinanti per modificare il progetto iniziale, “rispetto al quale abbiamo ridotto ancor più la pendenza degli scivoli e posato le mattonelle lungo i sentieri in modo da consentire un migliore movimento alle ruote".
"Tutti dentro.. a scuola senza barriere!", questo lo slogan che campeggerà nel parco della scuola, mentre una mostra fotografica testimonierà il prima e il dopo lo sciopero.