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I lavoratori dell'Istituto statale Sordi di Roma si sono ritrovati stamani a Trastevere, a largo Bernardino da Feltre, davanti al ministero dell'Istruzione per chiedere un intervento istituzionale che ne eviti la chiusura. L’Issr, fondato nel 1784, è stata la prima scuola per sordi in Italia ed è uno dei primi enti pubblici a occuparsi di disabilità e, in particolare, a fornire servizi gratuiti alle persone sorde e alle loro famiglie. Si tratta di un centro di eccellenza che vede impegnate, nell’erogazione delle attività e funzionalità amministrative, in tutto 21 persone, di cui 8 sorde, che svolgono la propria professionalità senza una tutela contrattuale stabile.
A supportare i collaboratori sono intervenuti anche gli interpreti Lis che svolgono il volontariato presso la struttura. “Dall’entrata in vigore della legge Bassanini nel 1997 – sostengono i responsabili dell’Issr – tutti i cosiddetti istituti atipici si sarebbero dovuti trasformare in enti finalizzati al supporto dell’autonomia delle istituzioni scolastiche, ma così non è stato. Nel 2000 anche il provveditorato agli studi di Roma si è pronunciato distaccando le scuole dell’infanzia e primaria dall’Issr, tuttavia è mancata l’attuazione di un regolamento governativo di riordino organico e di fatto siamo rimasti in un limbo senza finanziamenti per pagare persino gli stipendi”.
Da diversi anni l’Istituto si trova in gravi difficoltà economiche e rischia di dover sospendere le prestazioni rivolte agli studenti delle scuole ospitate (nido, infanzia, primaria e secondaria di primo grado) nonché le molteplici iniziative informative, assistenziali e culturali quali lo sportello sulla sordità, il Festival internazionale del cinema sordo Cinedeaf e la biblioteca multimediale specializzata nelle tematiche della sordità. Molti i sostenitori dell’Issr che hanno partecipato a distanza attraverso video-messaggi in Lis pubblicati nella pagina Facebook dell’evento.